Prova a vuoto di un trasformatore trifase

Relazione di laboratorio della prova a vuoto di un trasformatore trifase per rilevarne le perdite nel ferro (6 pagine formato doc)

Appunto di antonacigabriele
OBIETTIVO DELL’ ESPERIMENTO :  Analisi in frequenza di un sistema elettrico, calcolo del guadagno e ricerca delle frequenze di taglio
Materiale  :
Variac, 2 wattmetri (Wa: portata amp = 1A, portata volt.
= 450V, d.f.s. = 150, cosφ = 0,02; 
Wb: portata amp = 0,5A, portata volt. = 500V, d.f.s. = 125, cosφ = 0,02), 2 voltmetri (V1:  portata = 600V, d.f.s. = 150; V2: portata 300V; d.f.s. = 150); amperometro digitale, un trasformatore trifase (380/220 V), cavi elettrici.
PROCEDIMENTO
Con la prima esperienza di laboratorio di elettrotecnica andiamo a rilevare le perdite nel ferro di un trasformatore trifase per poi calcolarne i parametri trasversali.


Il funzionamento di un trasformatore trifase è analogo a quello monofase con la differenza che anziché possedere solo una coppia di avvolgimenti ne ha tre (una per ogni fase).
Come ogni macchina non possiede un rendimento del 100% (anche se vi si avvicina): una parte di potenza viene persa nelle spire (perdite nel rame) e un'altra nel nucleo ferromagnetico, a causa delle correnti parassite e dell’isteresi (perdite nel ferro).
La potenza che viene dissipata nel nucleo è legata all’induzione e quindi, di conseguenza, alla tensione. Per questo, nella nostra prova (che eseguiremo a tensione nominale), colleghiamo il trasformatore con l’alimentazione al primario e il secondario aperto: in questo modo circoleranno nel dispositivo (e di preciso nel primario) solo le correnti di magnetizzazione e quelle dovute alle potenze disperse, tanto da rendere insignificanti le perdite nel rame.


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