Libro Cuore: personaggi

Libro Cuore: personaggi del romanzo più famoso di Edmondo de Amicis. Caratteristiche e ruoli dei protagonisti, dell’antagonista e di altri personaggi

Libro Cuore: personaggi
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LIBRO CUORE: PERSONAGGI

Libro Cuore: personaggi
Fonte: ansa

Enrico Bottini: è il narratore implicito, quello reale è Edmondo De Amicis. Enrico frequenta la terza elementare.

Appartiene ad una famiglia borghese, suo padre è ingegnere, e avrà la possibilità di continuare gli studi.

È un bambino comune e mediocre; non va male a scuola, ma non è neanche abbastanza bravo da meritare delle medaglie.

Ha sempre molti buoni propositi, riceve un’educazione piena di valori, ma nonostante tutto questo è invidioso, vigliacco e pavido.

Garrone: è il figlio di un ferroviere. Fisicamente è grosso, robusto e forte. Ha un gran testone rotondo tutto rasato. È buono e difensore di tutti i suoi compagni di classe più deboli, per questo è il preferito di Enrico ed è molto ben voluto.

Lui riesce nell’aritmetica. Suo padre fa il ferroviere. Di sua madre è detto solo quando muore, questa morte toglie a Garrone la sua tipica allegria.

Derossi: è il primo della classe e anche della scuola. È molto intelligente, pare non facci fatica a sapere tante cose. È descritto come un bel ragazzo, biondo con i riccioli; sempre educato e disponibile, con i compagni; vestito tutto d’azzurro con dei bottoni dorati.

Proviene da una famiglia benestante, suo padre è negoziante.

Luigino Crossi: è, per così dire, uno dei deboli della classe. Ha un braccio paralizzato e i capelli rossi. Sua madre è un’erbivendola in ristrettezze economiche, i due vivono in una soffitta.

Il padre è stato in carcere sei anni per aver ucciso il suo padrone in un momento d’ira, ma ormai ha scontato la sua colpa ed è pentito. Luigino pensa che in questi anni suo padre sia stato in America, non saprà mai la verità.

Coretti: è un ragazzino sempre vispo e allegro. Aiuta suo padre che fa il rivenditore di legna. Curò sua madre quando si ammalò. Porta per tutto l’inverno un cappello di pelle di gatto.

Nelli: è piccolino, magrino e con la gobba. Studia molto e s’impegna. Ha come protettore Garrone, al quale la madre regalerà una collanina con un crocefisso in segno di fede e di gratitudine.

Garoffi: è alto e magro, col naso ha becco, gli occhi piccoli e furbi. Figlio di un droghiere, viene definito una piccola gazza ladra, perché raccoglie tutto quello che trova, lo conserva in tasca per poi barattarlo.

Si può chiamare un piccolo trafficante. Un giorno colpisce, con una palla di neve, un vecchio sugli occhiali. Per scusarsi gli regala la sua preziosa collezione di francobolli, ma gli sarà restituita con l’aggiunta di qualche francobollo.

Precossi: è il figlio del fabbro, è pallido e non ride mai. Suo padre ha il vizio del bere, non lavora e spesso lo picchia, ma lui con il suo impegno a scuola e la vincita di una medaglia lo farà ritornare, per così dire, sulla buona strada.

Votini: è un ragazzo molto vanitoso, che cura tantissimo il proprio abbigliamento.

È molto invidioso di Derossi, più bravo di lui, ma l’ultimo giorno di scuola mostrerà ugualmente l’affetto per Derossi. Avrà l’incontro con il cieco.

Stardi: non molto alto, tarchiato. All’inizio viene definito come un rusticone, poi anche Enrico cambierà idea su di lui. Infatti con un impegno immenso diventa bravo a scuola, guadagna delle medaglie e si crea una piccola libreria.

Antonio Rabucco: detto il “muratorino”, perché è figlio di un muratore. In moltissime occasioni fa il “muso di lepre”. È un bravo ragazzo di umili origini.

Franti: è il cattivo per eccellenza, un bulletto senza rispetto per niente e per nessuno. È un vigliacco, che picchia i deboli.

Viene più volte sospeso, la madre convince il direttore a riprenderlo ma lui lancia un sasso contro il vetro della scuola, per questo verrà definitivamente espulso.

Aggredirà Stardi davanti alla scuola della sorella per vendetta di aver testimoniato contro di lui, ma perderà la lotta.

Carlo Nobis: è un piccolo aristocratico, ricco e soprattutto presuntuoso. Anche lui è invidioso di Derossi, ma è troppo arrogante per ammetterlo. Rappresenta la superbia della nobiltà, ormai in decadenza destinata a essere sostituita dalla borghesia.

Coracci: il calabrese. È ricciolino, con i capelli neri, le sopracciglia folte e unite al centro. È importante solo per la sua provenienza, rappresenterà un paio di volte la Calabria.

Betti: è il figlio del carbonaio. Si parla di lui solo nell’occasione in cui Nobis dà a suo padre dello straccione.

Giulio Robetti: è l’unico ragazzo non compagno di classa di Enrico. All’inizio della scuola salva un bambino dall’omnibus e porta le stampelle per tutto l’anno. Suo padre è un capitano della fanteria.

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