Teorie e metodi delle Relazioni internazionali

Riassunto libro: Parsi-Ikenberry, " Teorie e metodi delle Relazioni internazionali". Argomenti: Relazioni Internazionali: il nome e la cosa, “Realismo e Neorealismo”, “L’istituzionalismo neoliberale”, “Il costruttivismo”, “La teoria critica e le teorie postmoderne” (15 pagine formato doc)

Appunto di marianin
La disciplina delle Relazioni Internazionali, per poter affermarsi come tale, ha dovuto subire un processo bilaterale: da una parte, l’affrancamento da discipline preesistenti, Diritto internazionale e Storia diplomatica, entro le quali era compresa; dall’altra, la secessione e la rivendicazione della propria identità nei confronti di Scienza politica che le negava dignità scientifica e di Economia internazionale. Le Relazioni Internazionali, ideate da David Davies, nascono in Gran Bretagna nel 1919, (l’anno dell’istituzione della prima cattedra in International Politics, affidata ad Alfred Zimmern presso l’University College of Wales) con lo scopo di evitare il ripetersi di tragedie quali quella della prima guerra mondiale.
In sostanza, è la pura presenza della guerra nel mondo a legittimare la pretesa di dar vita ad una nuova disciplina che la ponga al centro del suo interesse.
Sin dal suo nascere, tale disciplina è connotata dal binomio “idealismo-realismo”. Infatti al suo interno, gli idealisti combattono per proporre il superamento della guerra, i realisti perché venga accettata. L’espressione “Relazioni Internazionali” si dimostra soltanto l’etichetta di un ampio contenitore, che ingloba da sempre al suo interno discipline quali storia diplomatica, diritto internazionale, economia internazionale, studio delle guerre ecc, ecc. A loro volta, queste evocano altri ambiti del sapere. L’economia evoca le leggi dell’amministrazione domestica; la sociologia il discorso sulla società; il diritto la ricerca di ciò che è giusto.