La nascita della radio: ricerca

Marconi e la nascita della radio (4 pagine formato doc)

Appunto di solmaio

LA NASCITA DELLA RADIO

Guglielmo Marconi e la nascita della radio.

All'età di 20 anni, Guglielmo Marconi lavorava senza sosta nella sua casa di famiglia di Bologna, cercando di trasmettere segnali sotto forma di onde elettromagnetiche da un'estremità all'altra della soffitta. Sette anni dopo, nel 1901, inviava il primo messaggio attraverso l'oceano, dalla Cornovaglia, in Inghilterra, a un ricevitore situato vicino a St.
John's, nell'isola canadese di Terranova, preparando una vera e propria rivoluzione nel campo delle comunicazioni. Riassumiamo qui le principali tappe che portarono all'invenzione della radio.
Oggi sembra tutto scontato. Si entra in macchina, si schiaccia un bottone e parte la musica. Pare normale, ma se ci si pensa è sconvolgente. La musica viene dall'aria; è nell'aria o, più precisamente, nello spazio occupato dall'aria. Lo spazio infatti è diventato una specie di brodo fitto delle onde più varie che veicolano segnali di diversa natura. Nel XIX secolo l'invenzione del telegrafo aveva abituato la gente all'idea che i suoni potessero essere inviati attraverso un filo. Questo era ancora abbastanza comprensibile: il suono si muoveva attraverso il filo. Ma che il suono potesse propagarsi nell'aria, attraverso qualcosa di intangibile, sembrava una questione non tanto fisica, quanto metafisica.

L'INVENZIONE DELLA RADIO

Non meno straordinario dell'invenzione della radio, che ha da pochi anni compiuto il suo centesimo anniversario, fu il suo stesso inventore. Quando ormai il XIX secolo volgeva al termine, molte delle migliori menti dell'epoca erano impegnate a escogitare un modo per mandare messaggi attraverso le onde elettromagnetiche. Sembrava improbabile che chi ci sarebbe riuscito sarebbe stato un volonteroso e sognatore giovanotto italiano, poco più che ventenne, che era stato respinto dall'Università di Bologna e il cui padre era talmente contrario ai suoi esperimenti che distruggeva ogni marchingegno trovasse in casa.

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LA RADIO MARCONI

Il giovane inventore. Guglielmo Marconi era nato a Bologna il 25 aprile 1874, secondogenito del ricco possidente Giuseppe Marconi. Dieci anni prima Giuseppe, vedovo trentottenne, aveva sposato una giovane irlandese di ventun anni di nome Annie Jameson (della celebre famiglia di distillatori), venuta in Italia per studiare canto. Guglielmo, viziato dalla madre, era un bambino riservato, affascinato da qualunque congegno meccanico. La sua educazione era stata affidata per la maggior parte a precettori privati, tranne che per i pochi anni trascorsi all'Istituto Tecnico di Leghorn. Marconi aveva cominciato a interessarsi alla comunicazione senza fili intorno al 1894, circa trent'anni dopo che lo scienziato scozzese James Clerk Maxwell aveva descritto le onde elettromagnetiche come quella entità fisica associata alla propagazione di variazioni dei campi elettrico e magnetico: la luce non era che un particolare tipo di onda elettromagnetica, e tutte le altre onde viaggiavano alla sua stessa velocità. Maxwell aveva anche affermato che la luce non era l'unico tipo di radiazione elettromagnetica riproducibile in laboratorio. Intorno al 1888 il fisico tedesco Heinrich Hertz aveva infatti provato l'esistenza delle onde di Maxwell e sperimentato la loro capacità di trasmissione, dimostrando che una scintilla creata all'interno di un apposito strumento poteva produrre un'altra scintilla più debole in uno strumento identico al primo, situato a un metro e mezzo di distanza. Come molti altri, Marconi capì che l'esperimento di Hertz aveva preparato la strada alla telegrafia senza fili.

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