Il Pantheon di Roma: descrizione

Descrizione del Pantheon, uno dei monumenti più celebri di Roma e spiegazione sulla sua storia, dalla sua edificazione nel 27 a.C.

Il Pantheon di Roma: descrizione
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PANTHEON

Il Pantheon di Roma
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Nell’anno 27 a.C. Agrippa, genero e architetto di Augusto, erige il Pantheon sul luogo dove Romolo, secondo la leggenda, “ascese” in cielo durante una cerimonia.

Il termine Pantheon deriva dal latino “Pantheu(m) ”, e dal greco “Pantheon”, e significa “tempio di tutti gli dei”.

PANTHEON ROMA: STORIA

Il tempio ha un’imponente iscrizione nella cornice del portico: M. Agrippa L. F. Cos. Tertium Fecit (Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, edificò), che fu fatta incidere da Adriano durante la ricostruzione dell’edificio. Il tempio originario non sappiamo come era: nel corso degli anni ha subito incendi e varie calamità, viene restaurato più volte, finché l’imperatore-architetto Adriano lo ricostruisce fra il 117 e il 128 d.C., ed arriva così fino a oggi. Adriano costruisce un tempio rettangolare, di media dimensione, concepito come luogo di culto collettivo di più divinità; ed è sicuramente suo il pronao con le sedici colonne, l’ampliamento della “rotonda” e la cupola in calcestruzzo (la più larga che si sia mai costruita in muratura) realizzata con tecniche d’avanguardia.

Un tempo la cupola era rivestita esternamente di tegole dorate, perché il tempio dall’alto dei colli circostanti doveva apparire splendente come il sole.

PANTHEON ROMA: DESCRIZIONE

Il Pantheon è sicuramente il monumento più rappresentativo dell’architettura romana e la sua conservazione (come altri templi pagani) è dovuta alla trasformazione in chiesa, proprio nel momento decisivo del trapasso dalla città antica e pagana alla città nuova e cristiana. Nel 608 l’imperatore Foca dona il tempio a Papa Bonifacio IV che lo consacra al culto cristiano: Sancta Maria ad Martyres, capolavoro dell’architettura romana e primo caso di trasformazione di un tempio pagano in chiesa cristiana.

Oggi custodisce le tombe di italiani illustri, tra cui Raffaello Sanzio, e di re d’Italia, tra cui Vittorio Emanuele II, Umberto I, Margherita di Savoia.

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