L'ossigeno

Breve appunto sull'ossigeno.(1 pagg., formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di flyzmarco
ossìgeno s L'ossigeno L'ossigeno , che è il primo elemento del 6º gruppo B del sistema periodico, venne scoperto nel 1774 da Priestley che lo ottenne per calcinazione del nitrato di potassio e poi per riscaldamento dell'ossido rosso di mercurio.
Lavoisier ne studiò le proprietà dal 1775 al 1781, dimostrando la sua presenza nell'aria e nell'acqua e la sua importanza fondamentale nelle combustioni e nella respirazione. Il nome ossigeno fu dato all'elemento da un gruppo di chimici francesi dietro suggerimento di Lavoisier, accogliendo la sua ipotesi che esso fosse presente in tutti gli acidi (1787). È un gas incolore e inodore, di densità 1,14; fu liquefatto per la prima volta nel 1877 da Cailletet e Pictet; liquido, ha colore azzurro ed è paramagnetico; bolle a ­183 ºC.
Può anche essere ottenuto solido e fonde a ­218,8 ºC. Il gas è poco solubile in acqua (40 cm³ per litro a 0 ºC), si scioglie in maggior quantità nell'argento fuso, da cui si libera quando il metallo solidifica. L'ossigeno è il più elettronegativo di tutti gli elementi tranne il fluoro; si unisce perciò a quasi tutti gli altri elementi. L'addizione lenta di ossigeno è detta ossidazione, mentre è detta combustione se avviene velocemente e con sviluppo di notevoli quantità di calore in breve tempo. Fatta eccezione per gli alogeni e l'azoto, tutti i non metalli possono bruciare nell'ossigeno e spesso nell'aria, in particolare l'idrogeno, lo zolfo, il fosforo, il carbonio; si forma in ognuno dei casi il composto più stabile alla temperatura di combustione, cioè rispettivamente l'acqua H2O, il biossido di zolfo SO2, il pentossido di difosforo P2O5, il biossido di carbonio CO2. Taluni non metalli possono subire anche una combustione lenta, in particolare il fosforo bianco, che genera allora il triossido di difosforo P2O3. L'unione con l'azoto è possibile unicamente alla temperatura dell'arco elettrico e dà luogo a piccole quantità di ossido di azoto NO. Eccetto l'oro e il platino, anche i metalli possono bruciare nell'ossigeno, in particolare i metalli alcalini e alcalinoterrosi, il magnesio, l'alluminio, lo zinco, il ferro (che dà l'ossido salino Fe3O4), il rame, il piombo, ecc. Molti metalli si ossidano anche a freddo in aria, ma la loro corrosione, profonda per il ferro che arrugginisce, superficiale per l'alluminio, lo zinco, il rame e il piombo, è spesso influenzata dal vapore acqueo o dal biossido di carbonio dell'aria. Il composto ossigenato che si forma per combustione è quello più stabile a temperature elevate mentre spesso non è quello in cui il non metallo o il metallo esplicano la loro massima valenza; per es. il biossido di zolfo SO2può essere ossidato dall'ossigeno e in presenza di catalizzatori a triossido di zolfo SO3; l'ossido di azoto NO si combina a freddo con l'ossigeno, originando il biossido NO2; l'ossido di carbonio CO brucia dando biossido di carbonio CO2. Per gli ossidi metallici si conoscono per es. le trasformazioni da Cu2O a CuO e da PbO a Pb3O4, ecc. I compost