La valenza

Appunto sulla valenza e i suoi diversi significati. (2 pagg., formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di ste99
VALENZA VALENZA Il concetto di valenza ha tre significati distinti; indica innanzitutto il numero di atomi di idrogeno che possono combinarsi con un certo elemento per dare origine a un certo composto: ad es.
nell'acido cloridrico HCl il cloro è monovalente perché si combina con un atomo di idrogeno, nell'acqua H2O l'ossigeno è bivalente, nell'ammoniaca NH3 l'azoto è trivalente, nel metano CH4il carbonio è tetravalente. La valenza di un certo elemento può indicare anche il numero di atomi di idrogeno sostituiti da quell'elemento in un composto, così NaCl, cloruro di sodio, deriva da HCl, acido cloridrico, per sostituzione di un H con un Na, perciò il sodio è monovalente; CaSO4, solfato di calcio, deriva da H2SO4acido solforico, perciò il calcio è bivalente; ecc. Per valenza si intende anche il numero di cariche elettriche presenti su uno ione, ad es.
lo ione Fe++ è detto bivalente, lo ione Fe+++ è detto trivalente. Osservando il comportamento nei confronti dell'ossigeno, si nota che molti elementi hanno valori diversi della valenza: così l'azoto può essere trivalente nei confronti dell'idrogeno, ma può anche dare composti con l'ossigeno in cui è bivalente, trivalente, tetravalente ed eptavalente. Ciò rende meno chiaro e meno utile il concetto di valenza, e mette contemporaneamente in luce la necessità di conoscere effettivamente, caso per caso, il modo in cui gli atomi si legano fra loro. Per queste ragioni, per quanto ancora molto usato, il concetto di valenza è stato sostituito da quello più preciso e teoricamente più giustificato di numero di ossidazione, che viene definito come il numero di elettroni che un atomo cede o mette in compartecipazione per formare il composto stesso (v. OSSIDAZIONE). Valenza elettrochimica Nell'elettrolisi la corrente elettrica viene trasportata dagli ioni, e l'applicazione delle leggi di Faraday permette di determinare la carica di tali ioni: un faraday (circa 96.500 coulomb), che libera nell'elettrolisi di un sale di argento un grammoatomo di argento, nell'elettrolisi di un sale di rame libererà soltanto mezzo grammoatomo di rame, nell'elettrolisi di un sale di oro un terzo di grammo-atomo di oro. Tali masse, della forma A/n, in cui A è il peso atomico, sono gli equivalenti elettrochimici dei diversi elementi, e il denominatore n definisce la valenza dello ione nell'elettrolita. Si può osservare che questa valenza è 1 per lo ione argento, 2 per lo ione rame, 3 per lo ione oro, ecc. ed è dunque proporzionale alla carica degli ioni. La nozione di valenza elettrochimica si estende immediatamente agli anioni semplici: quella dello ione cloruro è 1, quella dello ione solfuro è 2, ecc. È inoltre opportuno dare a essa un segno algebrico, quello della carica degli ioni. La nozione di valenza elettrochimica si estende infine agli ioni poliatomici, come NH4+, ione ammonio, monovalente positivo, o come SO4²­, ione solfato, bivalente negativo. Si può osservare che la valenza elettrochimica dei cationi mono- e poliatomici è