Riassunto sul Convivio di Dante Alighieri

Riassunto sul Convivio di Dante Alighieri, enciclopedia incompiuta di saperi medievali. Struttura dell'opera e temi principali

Riassunto sul Convivio di Dante Alighieri
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CONVIVIO DI DANTE ALIGHIERI

Di cosa parla il Convivio di Dante Alighieri?
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Il Convivio è una sorta di enciclopedia incompiuta dl sapere medievale  rielaborate da Dante in chave personale.

Scritto in volgare e diviso in trattati contenenti temi attinenti, è organizzato in forma di commento a canzoni introduttive.

Possiamo datare l’inizio della stesura dell’opera nel 1304 circa. Il lavoro è però rimasto incompiuto a causa dell’inizio della composizione della Divina Commedia.

TITOLO E LINGUAGGIO

Il titolo dell’opera è spiegato da Dante stesso nel primo capitolo del Convivio: l'autore intende apparecchiare un banchetto (da qui il titolo dell’opera) metaforico, offrendo agli ospiti gli argomenti del sapere.

Dante vuole condividere il sapere con quante più persone possibile, e per questo sceglie di utilizzare il volgare, in modo da comunicarlo anche a chi non ha una solida preparazione culturale. Si tratta di una lingua che viene ancora dichiarata inferiore al latino, ma è dotata di potenzialità capaci di metterla allo stesso livello delle lingue classiche. 

Dal momento che le canzoni sono in volgare, fare seguire ad esse un commento in latino sarebbe stato disomogeneo. Questo permette le lettura anche a coloro che non conoscono il latino: con il volgare si vuole mettere in evidenza le capacità di questa lingua.

CONVIVIO, RIASSUNTO

Nel Convivio troviamo digressioni di tipo scientifico, storico, culturale, politico e filosofico su diversi argomenti.

Il primo trattato funge da introduzione: qui Dante spiega qual è lo scopo dell’opera e ne giustifica il titolo. Evidenzia soprattutto la scelta di un nuovo pubblico per un’opera di carattere dottrinario, per chiunque manifesti un profondo desiderio di conoscere.

Nel secondo e terzo trattato, Dante introduce la canzone con la spiegazione del criterio utilizzato nell’interpretare la poesia. Dante spiega poi che dopo la morte di Beatrice ha cercato di consolarsi con la filosofia, e fare della “Donna Gentile” la rappresentante della Filosofia.

Il quarto trattato abbandona i temi precedenti e mette invece al centro dell’attenzione il significato di nobiltà, escludendo una relazione tra nobiltà e nascita. La vera nobiltà è, secondo Dante, un dono esclusivamente divino, che l’uomo deve completare esercitando le sue virtù.

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