Suffragio universale in Italia: le tappe

Le tappe del suffragio universale in Italia (1 pagine formato txt)

Appunto di callu85

SUFFRAGIO UNIVERSALE IN ITALIA

Il suffragio universale maschile fu introdotto con la legge del 30 giugno 1912, n.

666. L'elettorato attivo fu esteso a tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni senza alcun requisito di censo né di istruzione, restando ferme per i maggiorenni di età inferiore ai 30 anni le condizioni di censo o di prestazione del servizio militare o il possesso di titoli di studio già richiesti in precedenza. Il corpo elettorale passò da 3.300.000 a 8.443.205, di cui 2.500.000 analfabeti, pari al 23,2% della popolazione.
Non si attuò invece la revisione dei collegi elettorali in base ai censimenti. La Camera respinse con votazione per appello nominale la concessione del voto alle donne (209 contrari, 48 a favore e 6 astenuti). Nelle immagini alcuni ordini del giorno autografi presentati durante il dibattito in aula sul disegno di legge relativo all'estensione del suffragio. Nel clima culturale del primo Novecento, in cui la fiducia nel progresso tecnico e scientifico attribuisce agli inventori il compito di risolvere ogni problema, anche la Commissione parlamentare che esamina il disegno di legge sull'allargamento del suffragio dedica attenzione a decine di inventori di "votometri" e "votografi", precursori del voto elettronico. Al termine del primo conflitto mondiale la legge 16 dicembre 1918, n. 1985, ampliò il suffragio estendendolo a tutti i cittadini maschi che avessero compiuto il 21° anno di età
e, prescindendo dai limiti di età, a tutti coloro che avessero prestato servizio nell'esercito mobilitato.

Tema svolto sul diritto di voto alle donne

TAPPE DEL SUFFRAGIO UNIVERSALE IN ITALIA

L'idea di una riforma del sistema elettorale in senso proporzionale acquistò sempre  maggiori consensi nel paese nel dopoguerra. Protagoniste di questa tendenza furono le forze politiche d'ispirazione socialista e cattolica, organizzate in partiti di massa, le quali aspiravano ad offrire una più estesa rappresentanza a quelle classi sociali che maggiormente avevano sopportato il peso della guerra. Il 9 agosto 1918 la Camera votò a scrutinio segreto la nuova legge elettorale con 224 voti a favore e 63 contrari. Alla
votazione finale non presero parte gli ex Presidenti del Consiglio Giovanni Giolitti ed Antonio Salandra. Con la legge 15 agosto 1919, n. 1401, fu introdotto il sistema proporzionale. Base dei collegi divennero le province, ma con riguardo anche alla popolazione in modo tale che ad ogni collegio corrispondessero almeno 10 eletti. Suffragio Il termine indica il voto espresso dai cittadini di uno stato nel corso delle elezioni dei propri rappresentanti politici e dei funzionari pubblici delle amministrazioni locali.

SUFFRAGIO UNIVERSALE FEMMINILE

Già nell'antica Roma i plebei eleggevano tramite suffragio i propri tribuni, ma il principio di sovranità popolare, secondo il quale la legittimità del governo si
fonda sul consenso dei governati, iniziò ad affermarsi in Europa soltanto nel XVII secolo; nel XVIII secolo esso trovò un pieno riconoscimento nelle dottrine elaborate dall'illuminismo, in particolare da Jean-Jacques Rousseau; il principio fu poi esaltato dalla Costituzione approvata in Francia, nel 1793, dal Parlamento repubblicano nato dalla rivoluzione del 1789, il quale era stato eletto a suffragio universale, ossia da tutti i cittadini senza restrizioni di censo.