Apologia di Socrate: analisi

Analisi dettagliata e riassunto dell'Apologia di Socrate scritta da Platone (11 pagine formato doc)

Appunto di 1bush

APOLOGIA DI SOCRATE: ANALISI

L’Apologia di Socrate (Platone) analizzata in 40 punti ,con riassunto
1.

L'Apologia di Socrate è stata composta da Platone, che aveva assistito, come viene ricordato successivamente nel testo, al processo per empietà intentato a Socrate. La sua attendibilità è paragonabile a quella dei discorsi che Tucidide mette in bocca ai suoi personaggi.
Platone, cioè, non aveva la possibilità di registrare quanto detto da Socrate, ma, avendo avuto la fortuna di essere presente al processo, l'ha ricostruito aiutandosi con la sua memoria e con l'immagine di Socrate che vi era impressa. L'intento di Platone non è quello di un cronista, ma di un filosofo coinvolto nella vicenda che intende narrare, il quale riporta le idee essenziali che - per lui - meritano di essere ricordate.
Gli Ateniesi hanno sottoposto Socrate a un processo pubblico, dandogli la possibilità di difendersi. Questo è un carattere notevole della "libertà degli antichi": condanne e ostracismi non vengono pronunciate informalmente, in base alla semplice opinione pubblica come aggregato delle opinioni dei privati, o dei privati che hanno accesso ai mezzi di comunicazione, ma - perfino nel caso di una persona fastidiosa come Socrate - vengono discusse e deliberate pubblicamente.

Apologia di Socrate: analisi e riassunto

APOLOGIA DI SOCRATE: ANALISI DETTAGLIATA

Questo, peraltro, non esime Socrate dal "combattimento con le ombre", vale a dire dal compito di confutare la (cattiva) fama che gli avevano procurato le Nuvole di Aristofane.
2. Socrate sta parlando in sua difesa, dopo che gli accusatori hanno esposto le loro ragioni davanti al tribunale popolare.
3. Socrate distingue fra l'argomentazione strumentale, sofistica, finalizzata a prevalere sull'interlocutore, e l'argomentazione volta a cercare la verità. Si tratta di una distinzione morale, che dipende dalle intenzioni dell'oratore. Ma queste intenzioni hanno una ricaduta anche sulle modalità di discussione e di comunicazione del sapere.
L'aggettivo deinos, con il quale viene designato Socrate nella sua qualità di oratore, ha un significato più ampio di "abile", in quanto indica ciò che è "terribile", sia in senso positivo, sia in senso negativo. Socrate, a ben guardare, sta suggerendo, con una forma di ironia complessa, di essere effettivamente deinos - senza essere un esperto di retorica - ma agli occhi di chi considera "terribile" la verità.

ACCUSATORI DI SOCRATE

4. Socrate continua a ironizzare contro lo stile sofistico, sminuendo le proprie doti retoriche. Possiamo vedere anche questo come un'ironia complessa: lo stile argomentativo di Socrate, così diverso da quello dei sofisti e degli oratori, lo porterà a perdere il processo, ma, in un senso più profondo, ad accertare la verità. In primo luogo quella su se stesso, secondo la massima delfica gnothi sauton (conosci te stesso) - massima, questa, molto diversa dal culto dell'"autostima" diffuso nel nostro tempo. Nei dialoghi giovanili di Platone, Socrate mette a mal partito l'autostima degli interlocutori, sedicenti sapienti. Ma la durezza e l'ironia della confutazione elenctica possono diventare - per chi sa coglierne la complessità - il punto di partenza di un percorso di consapevolezza che conduce al di là del conformismo della società civile.