Critica della ragion pratica: schema

Kant e La critica della ragion pratica e i postulati. Schema riassuntivo sulla Critica della ragion pratica (1 pagine formato doc)

Appunto di semgra

CRITICA DELLA RAGION PRATICA: SCHEMA

Kant: La Critica della Ragion Pratica.
RAGIONE PRATICA= ragione non teoretica,cioè non rivolta alla conoscenza, ma attiva,capace di orientare il comportamento umano.

Perché questo titolo? Kant ritiene che è necessario distinguere in quali casi la ragione pratica è veramente PURA,cioè condizione di vera moralità, e in quali casi è pratica senza essere pura.
Ricordare la differenza fra le MASSIME (soggettive) e gli IMPERATIVI (oggettivi); distinguere fra IMPERATIVI CATEGORICI (che si presentano come fini a se stessi,assoluti,validi sempre e comunque). L’essenza dell’IMPERATIVO CATEGORICO non può quindi consistere nel suo contenuto, ma nella sua FORMA.
Kant contrappone l’autonomia dell’IMPERATIVO CATEGORICO all’eteronomia della morale tradizionale, che dipende sempre da motivi esterni (educazione,società,religione,ecc.). L’imperativo categorico per Kant è il seguente: “AGISCI IN MODO CHE LA MASSIMA DELLA TUA VOLONTà POSSA VALERE SEMPRE COME PRINCIPIO DI UNA LEGISLAZIONE UNIVERSALE”,  ossia che la tua massima(soggettiva) divenga legge universale (oggettiva).

Critica della ragion pratica di Kant: riassunto


CRITICA DELLA RAGION PRATICA: SCHEMA RIASSUNTIVO

In un’altra opera di Kant (“Fondazione della metafisica dei costuni”) si leggono altre due formule;una dice “Agisci in modo da trattare te stesso e gli altri come SCOPO e mai come semplice MEZZO”; il terzo imperativo impone all’uomo “DI ESSERE AUTONOMO NEL CAMPO DELLA MORALE”. Essendo la legge morale formale, cioè non legata ad alcun contenuto, è pura, cioè a priori, cioè universale. Quando la volontà,l a ragione dell’individuo obbedisce ad una legge diversa da sé,cioè eteronoma, le sue massime non hanno alcun valore morale. La vera etica, per Kant, non può essere subordinata a condizioni esterne. Rifiuta quindi sia le etiche basate sulla ricerca della felicità (Aristotele), sia sulla ricerca della propria perfezione (Wolff),sia quelle che mirano al conseguimento del piacere (edonismo) o dell’utile(utilitarismo):
La legge morale presuppone una condizione: la LIBERTA’. La volontà deve poter essere libera di aderire o di non aderire alla legge morale. Per Kant c’è un rapporto reciproco tra volontà e legge morale. La prima è la condizione della seconda; ma, d’altra parte, la presenza nell’individuo della legge morale è il segno rivelatore della sua libertà. L’uomo dunque,in quanto soggetto di azione morale, è dotato di libertà,perciò si sottrae al determinismo delle leggi naturali e dimostra di appartenere ad un altro mondo,il mondo della libertà, che è noumenico. Kant afferma il primato della ragion Pratica rispetto a quella teoretica in quanto la R.P. è in grado di accedere al noumeno.

Kant, La Critica della ragion pratica: spiegazione


KANT CRITICA DELLA RAGION PRATICA SCHEMA RIASSUNTIVO

I POSTULATI DELLA RAGION PRATICA. Afferma Kant che la virtù,da sola, non è il SOMMO BENE, il bene completo, perché è giusto che la virtù sia premiata dalla felicità (insieme costituiscono il SOMMO BENE). Ebbene, come è facile constatare,in questa vita il sommo bene non si realizza mai,anzi si verifica che il virtuoso è spesso infelice;la ragione, di fronte a questa contraddizione, POSTULA, cioè PRESUPPONE come necessarie due condizioni: L’ESISTENZA DI DIO(poiché in questa vita il sommo bene non si realizza mai.