Cartesio

Breve appunto sul metodo, il cogito, res extensa e res cogitans e la fisica cartesiana (5 pagine formato doc)

Appunto di robinjane
Concezione tipica degli antichi: dimostrare come mai le cose si presentano in un certo modo.
Dobbiamo affidarci al sillogismo scientifico, che è espressione di un'esigenza dimostrativa: specifica le relazioni causali tra i fenomeni.
Dal momento che considera la geometria la scienza per eccellenza, è necessario, per Cartesio, estrapolare da questa scienza il METODO, per poi estenderlo alle altre discipline, ovvero ambiti che fino ad ora non hanno conosciuto queste regole, come ad esempio l'ambito morale.
É affascinato dai ragionamenti della geometria perchè danno alla tesi un'evidenza immediata.


LE REGOLE:
1) Regola dell'evidenza: dobbiamo considerare vero soltanto ciò che si presenta tale alla nostra mente, intelletto. Assumiamo quindi solo ciò che si presenta alla ragione come evidente.
2) Regola dell'analisi: consiste nello scomporre un problema complesso nelle sue parti semplici
3) Momento della sintesi: ciò che è stato scomposto viene poi ricomposto per gradi e con ordine
4) Enumerazione: verifica di aver preso in considerazione tutte le parti prima scomposte; Revisione: verifica di aver proceduto con ordine


Cartesio non ha inventato le regole.
Ha semplicemente preso a modello la geometria. È partito da assiomi, principi immediatamente veri. La conclusione deve essere necessaria e non contraddittoria. Questo è il procedimento assiomatico-deduttivo.

Tuttavia la fisica e la morale sembrano avere principi propri, diversi da quelli della geometria. Dunque occorre giustificare le regole del metodo, dimostrare la loro efficacia in qualsiasi ambito.