Introduzione alla filosofia: etimologia, significato e sviluppo

Filosofia: etimologia del termine, significato, sviluppo della filosofia nell'antica Grecia e rapporto tra filosofia e religione (10 pagine formato pdf)

Appunto di jass994

FILOSOFIA: ETIMOLOGIA

Introduzione alla filosofia.

Etimologia del Termine: Il termine filosofia deriva dal greco ed è composto da: filein = amare e sophia = sapienza. Dal
punto di vista etimologico il termine prende quindi il significato di amore per la sapienza.
Si capisce che la filosofia non è un sapere che possa definirsi concluso, ovvero che viene acquisito in maniera definitiva, ma è invece un sapere continuo, sempre aperto e mai completo.
La filosofia possiede caratteristiche che causano il costante accostamento alla religione e alla scienza. Prendendo in esame sia Religione sia Scienza possiamo notare che: La religione è un complesso fenomeno storico.
Ogni comunità è in possesso di una religione ed è perciò un prodotto della cultura umana. La religione – scrive Nicola Abbagnano – è la credenza in una garanzia soprannaturale che è offerta all’uomo per la salvezza.

Filosofia: le origini e i primi filosofi

FILOSOFIA: SIGNIFICATO ETIMOLOGICO

L’atto di fede, ovvero la credenza, non si basa su una riflessione razionale. La garanzia soprannaturale è senza dubbio il divino che rivela all’uomo la verità e fa si che essa presa come tale.
La religione Buddhista, per esempio, prendendo in considerazione gli albori dello sviluppo di questa religione, si può notare che essa è una forma di religione atea: non esisteva infatti un Dio che si era rivelato all’uomo. Lo scopo di questa religione è dunque la liberazione dal dolore causato
dal mondo.
La scienza è invece un sapere che richiede la razionalità e si elabora con l’utilizzo dell’intelletto. È un sapere che, come tale è in grado di autocertificarsi, ovvero di auto-dimostrarsi grazie ad un metodo. Il metodo è uno strumento che vale come garanzia, che serve per raggiungere le proprie conclusioni.

Filosofia: cos'è e cosa studia

COSA STUDIA LA FILOSOFIA

Il cambiamento dei Metodi. Il metodo scientifico nel corso dei secoli ha subito diversi mutamenti, causati soprattutto dal progresso degli studi. La
garanzia della sua validità è interna e coincide con l’utilizzo di un metodo veritiero. Il metodo scientifico non è tuttavia
assoluto, esso è in progressivo cambiamento e miglioramento. Possiamo distinguere tre principali tipologie metodologiche: Il metodo dimostrativo, utilizzato da Euclide, è stato il primo metodo che si è ritenuto valido. Un metodo di tipo deduttivo che ritiene veri i principi solo se evidenti alla luce
della ragione. Il metodo dimostrativo-deduttivo è stato utilizzato per secoli, fino alla metà del 1500 quando si è iniziata a sviluppare la rivoluzione scientifica (metà 1500-fine 1600) che è delimitata da due opere: “De revolutionibus orbium coelestium” di Niccolò Copernico e “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica” di Isaac Newton.

La nascita della filosofia: riassunto

FILOSOIA COS'E'

Galileo Galilei fu lo scienziato che, riflettendo sul metodo utilizzato fin allora, ritenne sbagliato basarsi sulle cause, ovvero chiedersi il perché avvenga un fenomeno. Egli riteneva che il metodo descrittivo, ovvero osservare un fenomeno ed esprimere una teoria in proposito che lo descriva, fosse il metodo migliore. Il metodo descrittivo implicava infatti l’utilizzo di formule e la rinuncia al perché per capire il complesso dei fenomeni scientifici.