Approfondimento su Anassimandro, il pensiero

Approfondimento sul pensiero del filosofo Anassimandro (3 pagine formato doc)

Appunto di nicolettazucca

ANASSIMANDRO: APPROFONDIMENTO

Anassimandro 610-547 a.C.

Ionico - “L’àpeiron = privo di limite” “senza perimetro”. Secondo esponente della scuola Milesia, scrisse un’opera in prosa della quale ci resta un frammento e il cui titolo fu probabilmente “Sulla Natura” essa trattava argomenti di geografia e astronomia quindi di tipo cosmologico.
Discepolo di Talete, riflette sulla stessa tematica ovvero la ricerca dell’archè ma è più innovativo e profondo del maestro e con uno scatto intellettuale Anassimandro individua il “principio di tutte le cose” non in un elemento naturale e finito ma nell’àpeiron (a = non e pèras = limitato) il non finito, non misurabile, senza perimetro, privo quindi di quelle limitazioni che contraddistinguono tutte le
cose; indeterminato, da cui ha origine ogni cosa e perciò non può possedere le caratteristiche di nessuna cosa specifica e soprattutto :esiste prima delle cose “principio immateriale”. “Se ciò che ha limite è distruttibile, è pensabile che solo ciò che è senza limite sia indistruttibile e origine delle cose” (la ricerca del sapere pag.
20)

Confutazioni della tesi di Talete: l’acqua, proprio perché spegne il fuoco, non può generarlo quindi l’acqua non può essere l’archè-se il principio dà origine a tutte le cose esso non può essere una cosa.
Ciò da cui tutto viene creato deve essere diverso da ciò che è creato, quindi non può coincidere con una sostanza individuabile in natura e questa è la condizione necessaria per poter essere la sorgente di tutti i vari elementi che costituiscono un mondo.(Warren pag 45).

Anassimandro: pensiero

ANASSIMANDRO: PENSIERO

Il pensiero di Anassimandro mette in luce che l’elemento comune a tutte le cose non può essere una cosa in particolare quindi né acqua né aria né fuoco nè terra; l’archè (uguaglianza di concetto) non è più un elemento naturale e il fondamento di tutte le cose non può identificarsi con una di esse o con un elemento specifico (stoichèion = uguaglianza materiale e fisica) perché tutte le cose sono limitate e pertanto il principio dal quale derivano deve essere illimitato quindi di differente natura.
L’àpeiron quindi assume due valenze:
l’infinito quantitativo che indica l’infinito spaziale cioè in grandezza il secondo invece indica l’indeterminato qualitativo, cioè l’indefinito secondo le qualità in quanto non determinabile come acqua, aria, terra….

Le ragioni che portano Anassimandro oltre Talete sono date dalla presenza nei primi pensatori dell’assioma che “dal nulla non si genera nulla” deve quindi preesistere nella realtà qualcosa che non può essere finito o limitato e che “tutto avvolge e tutto sorregge” appunto l’infinito.

ANASSIMANDRO APEIRON

Anassimandro, offre una rappresentazione astratta sostenendo che il principio non può essere una delle entità visibili ma deve essere un’entità dalla quale tutte quelle visibili, anche l’acqua, scaturiscono. Egli compie così un passaggio da ciò che è visibile a ciò che non lo è.
L’àpeiron: ciò che tutto avvolge e tutto governa – è infinito e genera il mondo finito
la sostanza infinita è animata da un eterno movimento che non si esaurirà mai a causa del quale si generano, separandosi dal principio originario illimitato, i contrari : caldo-freddo, secco-umido, giorno-notte creando una rottura dell’unità che è propria dell’infinito.
Subentra così la diversità e il contrasto dove c’era armonia e omogeneità.