Gnoseologia e la politica di Locke

Riassunti/appunti sul saggio dell'intelletto umano e la questione politica (3 pagine formato doc)

Appunto di tamy95
Locke
È generalmente considerato il padre dell’empirismo.
È antiassolutistico e fautore dei diritti naturali dell’uomo e del liberalismo.
Questione gnoseologica: Saggio sull’intelletto umano (1690)
L’opera ha scopo polemico verso il razionalismo, in particolare quello di cartesio, perché Locke sostiene che la ragione non sia uguale per tutti e che sia limitata, sebbene sia il massimo strumento posseduto dagli uomini per orientarsi nel mondo. Per cui bisogna ricordare che essa non è infallibile e non può ricavare da sé idee e principi. Inoltre Locke sostiene che non esistano le idee innate perché, visto che l’idea coincide con il cogitatio, cioè il pensiero, e che la sua caratteristica naturale è essere pensata, è impossibile che un’idea presente non sia mai pensata.
Quindi le idee innate non possono esistere. Basta anche pensare ai bambini, ai folli o ai “selvaggi” delle popolazioni extra europee, perché in essi non si trovano quelle idee considerate innate.
Il fatto che non ci siano idee innate porta a pensare che la mente sia una tabula rasa e che la conoscenza si possa ottenere solo attraverso l’esperienza (concezione empiristica) L’esperienza può essere esterna, se si ottiene attraverso i sensi. Si generano quindi idee di sensazione. 


L’esperienza è interna se invece si ottengono idee di riflessione attraverso le operazioni della mente, cioè pensare, ragionare, dubitare, calcolare e dubitare, sempre a partire da idee di sensazione.
Locke in uno scambio di lettere discusse del caso di un cieco che sapeva riconoscere al tatto una sfera e un cubo. Se il cieco avesse recuperato la vista per Locke non avrebbe potuto riconoscere questi due oggetti solamente guardandoli, poiché non aveva ancora fatto esperienza visiva di una sfera e di un cubo.


Le idee di riflessione e le idee di sensazione sono chiamate idee semplici. L’intelletto è passivo alle idee e può solo riceverle, ma non generarle. Solo con le idee di complesse l’intelletto è attivo, perché inconsciamente organizza le idee ricevute. Ognuno può riorganizzare le idee semplici nelle idee complesse in modo differente dagli altri.