Hegel: mappa concettuale

Appunti, riassunto e mappa concettuale sul filosofo Hegel (6 pagine formato doc)

Appunto di quare18

Hegel: mappa concettuale - Introduzione. L'ultimo rappresentante dell'idealismo tedesco, che è anche uno dei massimi filosofi di tutti i tempi, è Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831), il cui pensiero è riassumibile nella sua nota formula: “tutto ciò che è reale è razionale, e tutto ciò che è razionale è reale”.

In questo breve enunciato la distinzione kantiana tra fenomeno e noùmeno è completamente dissolta – seppur implicitamente – ed è affermata con vigore l'idea che la realtà che appare alla coscienza è la stessa realtà in sé e non una semplice realtà soggettiva. Pensiero e realtà perciò si identificano, per cui con Hegel si parla di idealismo assoluto.

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I presupposti della filosofia di Hegel

Tre sono i presupposti, ossia le concezioni fondamentali, che stanno alla base della filosofia di Hegel:
a) il carattere globale della realtà e la risoluzione (l’assorbimento) del finito nell'infinito;
b) la dialettica, che è sia il metodo, la legge con cui spiegare la realtà che la struttura stessa della realtà;
c) il principio dell'identità tra razionale e reale.

Per approfondire: La dialettica Hegeliana

a) La realtà come totalità, ovvero il carattere globale della realtà e la risoluzione del finito nell'infinito.
La realtà, afferma Hegel, non è fatta di sostanze (enti, cose) tra di esse distinte e separate, ma è costituita dalla totalità degli enti, che tutti insieme costituiscono un organismo ed un sistema globale unitario. Nessuna cosa è definibile e conoscibile solo in se stessa bensì in relazione con tutte le altre cose e soprattutto con il loro opposto. Ad esempio, il bene si definisce in contrapposizione al male; il bello in opposizione al brutto; il giusto per differenza dall'ingiusto. Più in generale, ogni ente è collegato almeno ad un altro e quest'altro ad altri ancora, cosicché, alla fine, tutti gli enti, tutte le cose sono direttamente o indirettamente collegate fra loro: il seme è collegato al fiore, il fiore al frutto, il frutto all'albero, l'albero alla terra, la terra agli uomini che ci vivono, ogni uomo è collegato ai suoi genitori, ai parenti, agli amici e ai conoscenti, ogni azione umana è collegata con quelle precedenti e con quelle successive, eccetera. Consegue che gli enti finiti del mondo, della realtà, sono fra di essi, direttamente o indirettamente, totalmente collegati. E poiché ogni ente o categoria di enti è in particolare collegato col proprio opposto, deriva che tutti gli enti finiti sono collegati con l'infinito. Infatti, non è possibile definire ciò che è finito se non si ha l'idea di infinito e viceversa. Pertanto finito e infinito coincidono, nel senso che ogni ente finito quando cessa non scompare nel nulla ma viene assorbito nell'infinito di cui fa parte. Ciò significa che la vera realtà è quella dell'infinito, chiamato anche "Spirito assoluto", poiché i vari enti finiti sono soltanto manifestazioni e realizzazioni provvisorie dell'infinito. Ogni ente esistente, come pure ogni pensiero e ogni sapere, è parte dell'infinito di cui è provvisoria manifestazione.