Mito e Logos nella filosofia presocratica

Spiegazione di due argomenti molto importanti nella filosofia presocratica: mito e logos (5 pagine formato doc)

Appunto di andreag84

MITO E LOGOS

Logos.

Nella filosofia e nella teologia antica, la ragione divina che agisce come principio ordinatore dell'universo.
Nel VI secolo a.C. Eraclito fu il primo a usare il termine logos (in greco, "discorso") attribuendogli i significati di "legge universale del cosmo" e al tempo stesso di "ragione" umana che comprende tale legge e di "parola" che la esprime. Con il primo significato egli intendeva affermare che il mondo è governato da un logos eterno, da un principio divino che produce l'ordine e la trama discernibile del divenire e del quale partecipa la stessa ragione umana: da questo principio, che Eraclito paragona al fuoco perennemente mobile e pur sempre identico a sé, nascono e periscono tutte le cose.
Nello stoicismo, che si sviluppò dopo il IV secolo a.C., il logos fu concepito come la ragione che ordina il mondo, la cui dimensione fisica è rappresentata (come già in Eraclito) dal fuoco.
Principio attivo dell'universo, il logos appare coincidere con Dio e al tempo stesso come una forza quasi fisica, un soffio divino (o pneuma) che permea e anima tutte le cose. A sua volta la ragione particolare dell'uomo è un frammento di questo logos universale. Nella filosofia neoplatonica, in particolare in Plotino, il logos mantiene la funzione di principio attivo e formativo del mondo, emanato direttamente dall'Intelletto divino.
Già prima di Plotino, nel I secolo d.C. Filone di Alessandria aveva utilizzato il logos in funzione intermediatrice fra Dio e il cosmo naturale, cercando al tempo stesso di sintetizzare la tradizione ebraica e il platonismo. Secondo Filone, il logos è un'entità intermedia posta tra Dio e la creazione e corrisponde alla Parola di Dio o intelligenza divina immanente al mondo.

Mito e logos in filosofia

PASSAGGIO DAL MITO AL LOGOS

All'inizio del Vangelo secondo Giovanni, Gesù Cristo è identificato con il logos incarnato; in questo contesto il termine greco "logos" assume anche il significato di "parola di Dio" (reso nella traduzione latina con il vocabolo Verbum), preesistente alla creazione e incarnata nella persona di Gesù. Si dice infatti nel Vangelo di Giovanni: "In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Giovanni, 1:1-3, 14). La concezione di Cristo esposta da Giovanni fu probabilmente influenzata dall'Antico Testamento e dalla filosofia greca, ma i primi teologi cristiani concepirono la seconda persona della Trinità in termini esplicitamente neoplatonici: il logos era il pensiero di Dio in cui sono contenuti tutti i modelli e gli archetipi (le idee platoniche) della creazione.
La parola logos è anche all'origine del termine "logica": in questo senso essa significava originariamente "discorso" e "pensiero". Sebbene quest'impiego risalga già a Platone, fu Aristotele che pose al centro dell'indagine il logos concepito come espressione del pensiero e delle sue regole, studiando in particolare le proprietà degli enunciati e dei sillogismi.

Mito e filosofia: riassunto

MYTHOS

Mito. Struttura e funzione del mito. Il mito è un fenomeno culturale complesso, che può essere esaminato da prospettive differenti; generalmente è costituito dall'insieme di narrazioni orali o letterarie e da rappresentazioni figurative o drammatiche, incentrate sulle vicende di alcuni personaggi e situate al di fuori del tempo storico. Il corpo del mito è formato dall'intersecarsi e dal comporsi di tali vicende, che sono generalmente diverse in ogni narrazione o rappresentazione.