Primo e secondo Concilio di Nicea

Costantino I e il primo e il secondo Concilio ecumenico di Nicea (2 pagine formato doc)

Appunto di relly88

PRIMO E SECONDO CONCILIO DI NICEA E COSTANTINO

Primo Concilio di Nicea.

Tenuto nel 325, fu il primo concilio ecumenico e venne convocato dall'imperatore Costantino I per risolvere la controversia ariana (vedi Arianesimo) sulla natura di Cristo; a esso parteciparono 318 vescovi dell'impero su 1800. Il simbolo niceno, che definiva la consustanzialità del Figlio col Padre, venne accolto come posizione ufficiale della Chiesa circa la divinità di Cristo.
Il concilio stabilì anche la celebrazione della Pasqua la domenica successiva alla Pasqua ebraica, e riconobbe al vescovo di Alessandria un'autorità sulla Chiesa d'Oriente simile a quella semipatriarcale del vescovo di Roma, il papa. Da questa proclamazione di autorità nacquero i patriarcati.

CONCILIO DI NICEA II

Secondo Concilio di Nicea. Convocato nel 787 da Irene, imperatrice d'Oriente, fu il settimo concilio ecumenico; a esso parteciparono 350 vescovi, soprattutto bizantini. Malgrado le obiezioni degli iconoclasti (vedi Iconoclastia), il concilio ammise la venerazione delle immagini e ordinò che queste venissero ripristinate nelle chiese dell'impero.
Costantino I. Costantino I il Grande (Naisso, oggi Niš 274 ca. - Nicomedia 337), imperatore romano (306-337), il cui nome completo era originariamente Flavio Valerio Costantino. Fu il primo imperatore romano a convertirsi al cristianesimo. Fondò Costantinopoli, che rimase capitale dell'impero bizantino fino al 1453.
Figlio di Costanzo Cloro e di Elena (in seguito proclamata santa), Costantino trascorse la giovinezza alla corte di Diocleziano. Nel 305, in virtù del nuovo sistema politico della tetrarchia, il padre, già cesare, divenne augusto e Costantino, che aveva dimostrato il proprio talento militare in Oriente, lo raggiunse in Britannia. Grazie alla sua popolarità fra i legionari, alla morte di Costanzo, avvenuta poco dopo (306), Costantino venne proclamato imperatore. Galerio, collega del padre, gli concesse però inizialmente solo il titolo di cesare, unitamente a una sovranità territoriale assai limitata. Tuttavia nel ventennio seguente Costantino si sbarazzò gradualmente di tutti i suoi rivali (Massimiano, Massenzio, Licinio, Galerio e Massimino Daia), fino al punto di imporsi come unico imperatore (324) e porre fine, di fatto, al sistema tetrarchico.

Arte paleocristiana: caratteristiche

CONCILIO DI NICEA. ARIANESIMO

Arianesimo. Arianesimo Eresia cristiana del IV secolo che prende il nome da Ario, il sacerdote alessandrino che negò la natura divina di Gesù Cristo entrando in conflitto con il suo vescovo nel 319 e subendo la condanna all'esilio nel 325. Ario insegnava che, essendo Dio ingenerato e senza principio, il Figlio, seconda persona della Trinità, in quanto generato non può essere considerato Dio come il Padre e non esiste dall'eternità, ma è stato creato, come tutti gli altri esseri, per volontà del Padre, cosicché fra Padre e Figlio non sussisterebbe un legame di natura ma di adozione.
Queste dottrine furono condannate nel 325 dal concilio ecumenico di Nicea: i 318 vescovi che vi parteciparono elaborarono un simbolo di fede, tuttora utilizzato dai cristiani, per proclamare il Cristo come Figlio di Dio "generato e non creato, della stessa sostanza del Padre". La condanna solenne non riuscì comunque a fermare la diffusione dell'arianesimo e la sua strumentalizzazione in chiave politica: fu l'imperatore Costantino a richiamare Ario dall'esilio nel 334 e, per influenza di personaggi di spicco quali il patriarca di Costantinopoli Eusebio di Nicomedia e lo stesso imperatore Costanzo II, la fede ariana acquisì per alcuni anni, fino al 359, la dignità di religione ufficiale dell'impero.