"On liberty" di Mill

Un appunto sintetico sul contenuto del capolavoro del filosofo John Stuart Mill (1 pagine formato doc)

Appunto di jackbelva
Argomento  del saggio è la libertà civile, cioè la natura e i limiti del potere che la società può legittimamente esercitare sull'individuo.
Importante è il concetto di volontà del popolo, che significa la volontà della parte del popolo più numerosa: la maggioranza impone cioè la sua tirannia, talvolta più potente di molti tipi di oppressione politica. Si ricorda che dovunque vi sia una classe dominante, la morale del paese emana dai suoi interessi di classe e dai suoi sentimenti di superiorità di classe. Il principio è che l'umanità è giustificata, individualmente o collettivamente, a interferire sulla libertà d'azione di chiunque soltanto al fine di proteggersi, per evitare danno agli altri.
Il bene dell'individuo, sia esso fisico o morale, non è una giustificazione sufficiente. Non lo si può costringere a fare o non fare qualcosa perché è meglio per lui, perché lo renderà più felice, perché la maggioranza lo vuole, perchè è opportuno o giusto. Si deve rendere conto solo per ciò che riguarda gli altri: su se stesso, sulla sua mente e sul suo corpo l'individuo e' sovrano. Il criterio che guida Mill è l'utilità, ma nel suo senso più ampio, fondata sugli interessi permanenti dell'uomo in quanto essere progressivo. La regione propria della libertà umana è quella parte di vita che riguarda soltanto sè ed è la sfera della coscienza interiore, ed esige la libertà di coscienza di pensiero, di opinione e di espressione e di associazione. Ciascuno e' l'unico guardiano della propria salute, sia fisica, sia mentale e spirituale. Mill non si esime dal difendere strenuamente la libertà di parola; impedire l'espressione di un'opinione significa derubare la razza umana, e procurare un danno a coloro che dall'opinione dissentono ancor più di chi la condivide.