Talete, Anassimandro e Anassimene: differenze
Differenze di pensiero e punti in comune tra i filosofi ionici di Mileto: Talete, Anassimene e Anassimandro
TALETE, ANASSIMENE E ANASSIMANDRO
La filosofia per come la conosciamo nacque nella città dell'Asia Minore Mileto, all'epoca colonia greca, con la prima scuola di pensiero filosofica.
Talete, Anassimandro e Anassimene si pongono il problema di che cosa sia l'Archè, ovvero il Principio primo. Le risposte che trovano seguono la loro ragione e il loro pensiero. Vediamo di cosa si tratta.
IL PRINCIPIO SECONDO TALETE
Per Talete il principio è l’acqua, perché dove non c’è acqua non c’è vita. Non si parla di acqua in senso fisico, ma metafisico, come materia vivente.
La conoscenza sensibile è quella che ci deriva dai sensi, in grado di metterci in contatto con il mondo che ci circonda. I filosofi di Mileto affermano che quello che vediamo con i cinque sensi è apparente, perché il principio non può venire dal mondo: tutto nasce e tutto muore mentre il Principio non può morire.
Dietro il molteplice, cioè il mondo, deve esserci un principio alla base di tutto. Il molteplice è il caos, mentre il principio è l’ordine. I filosofi di Mileto concepiscono l’Archè come qualcosa di fisico e vivente che è in tutto (si parla in questo caso di ilozoismo e panteismo).
IL PRINCIPIO SECONDO ANASSIMANDRO
Anassimandro afferma che l’archè non può essere un elemento definito: il principio, quindi, deve essere indefinito, Apeiron. L’elemento iniziale è una mescolanza primordiale in movimento (indefinito fisico), durante il quale si staccano quattro sostanze: caldo, freddo, secco e umido. La diversa combinazione delle quattro dà origine a diversi elementi:
- Caldo + secco = fuoco
- Caldo + umido = aria
- Freddo + secco = terra
- Freddo + umido = acqua
L’acqua e la terra sono al centro dell’universo perché sono più pesanti, poiché la terra è cilindrica.
Aria e fuoco sono disposte a corona intorno alla terra e all’acqua: il primo cerchio è costituito dalle stelle fisse, il secondo dal fuoco e il terzo dal sole.
Gli uomini non sono in grado di vedere i cerchi perché in mezzo c’è l’aria, ma possiamo vedere alcune parti di questi cerchi attraverso dei buchi sulla superficie: le eclissi sono otturazioni momentanee dei buchi.
A proposito del cosmo, Anassimandro ritiene che esso sia nato per scissione quando si è rotto l’equilibrio interno dell’apeiron. Però c’è una legge per la quale ciò che è stato rotto deve ricomporsi: dall’apeiron si arriva quindi al cosmo, poi si ricompone e si torna all’apeiron e così via all’infinito.
La concezione del cosmo è finita, ma quella dei cicli è infinita. Anassimandro ritiene che all’origine ci siano prevalentemente i pesci; quindi, o gli uomini si sono evoluti dai pesci, o si trovavano originariamente all'interno dei pesci e ne sono stati espulsi.
IL PRINCIPIO PER ANASSIMENE
Per Anassimene il principio è l’aria.
È nei fatti il primo ad avere idee quantitative, perché per aumento e diminuzione dell’aria si creano gli altri elementi.
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