Vita e studi di Galileo Galilei

Biografia dello scienziato italiano e appunti sulla vita e gli studi. (3 pg - formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di argan83
Galileo Galilei Galileo Galilei La prima metà del 600 è un età di transizione, poiché si delineano i fondamenti di un nuovo metodo scientifico, che sarà l'esito di uno sforzo comune, di un'opera di collaborazione tra diversi scienziati che, osservando la natura, accumulano molti dati che verranno ordinati secondo un metodo quantitativo che fa crollare il vecchio metodo qualitativo.
Galilei nasce a Pisa nel 1564 e fu il più spregiudicato di queste novità. Fin dagli inizi è convinto che la nascita della nuova scienza derivava dalla necessità di inquadrare tutti i fenomeni naturali in un'interpretazione matematica della natura. La nuova scienza di Galilei nasce da questa nuova armonia che pone tra induzione e deduzione la fisica e la matematica.
Mostrava particolare interesse per le macchine: era convinto che tramite le tecnologie si potesse far progredire la sperimentazione e il dominio dell'uomo sulla natura. La sua formazione culturale è sempre caratterizzata dall'amore e dall'interesse per la matematica, Sotto la guida di Ostilio Ricci studiò matematica e fisica, staccandosi dalla tradizione. In matematica, in questo periodo, il nuovo criterio quantitativo stava prendendo il posto del vecchio sistema qualitativo. La dimostrazione più eloquente di questo nuovo metodo la dà Galilei a 19 anni, quanto porta a termine la costruzione di una bilancia idrostatica, e usa la matematica per arrivare ad equilibrare i bracci della bilancia. La matematica diventa quindi uno strumento tecnico operativo. Nel 1589 Galileo insegna matematica per il triennio in un istituto superiore di Pisa. In questo periodo Galileo si arricchisce. Si converte poi alla teoria eliocentrica, perché gli sembra che questa teoria sia più utile per il suo nuovo metodo perché le prove portate grazie all'osservazione di Copernico, sembrano più corrette. Lui si convince che il moto deve essere l'aspetto qualificante della concezione dell'universo, quindi la Terra deve muoversi. Scrive quindi il De Motu, in cui si stacca dalla fisica aristotelica. Nel 1592 inizia a insegnare all'università di Padova e ci resta fino al 1610. In questo periodo elabora le sue teorie fisico matematiche più profonde, e mette a punto la teoria secondo la quale il solo moto naturale direttamente sperimentabile è quello che attira i corpi verso il centro della Terra: il moto uniformemente accelerato. Intuisce che deve esserci una costante e basa tutta la sua meccanica su questo movimento. È stato anche un ricercatore e un tecnico che ha aperto delle riflessioni molto profonde sull'uso degli strumenti, infatti il grande successo gli viene quando, nel 1609, mette a punto il cannocchiale. Lui lo perfeziona e lo presenta come suo, attirandosi le polemiche e una serie di rimostranze da parte dei critici, che però riconoscono un merito a Galilei: aver attribuito allo strumento un valore scientifico. Nel 1610, in seguito all'esplorazione di corpi celesti, viene pubblicato il Nunciu sidereus, ricco di risultati sconvolge