Bomba atomica: Hiroshima e Nagasaki

Approfondimento di fisica e storia, con immagini, sugli effetti e sulle conseguenze della bomba atomica: Hiroshima e Nagasaki (16 pagine formato doc)

Appunto di ena82

BOMBA ATOMICA: HIROSHIMA E NAGASAKI

Ricerca sulla bomba atomica.

In questa ricerca tratteremo il funzionamento e le potenzialità dannose di un’arma che sfrutta un processo chimico nato per produrre energia, ma che si è rivelato produttore di catastrofi: la bomba atomica.
Andremo prima ad analizzare le trasformazioni chimiche su cui si basa il suo funzionamento, quindi la bomba atomica vera e propria, per poi passare infine a dimostrarne le capacità distruttive nella storia.
L’energia nucleare si basa sulle potenzialità dell’atomo, capace di generare una quantità enorme di energia.Vi sono due modi per produrre energia sfruttando gli atomi: mediante la fissione nucleare e la fusione nucleare.

HIROSHIMA E NAGASAKI: CONSEGUENZE

La fissione nucleare. La fissione dell'Uranio consente di sottolineare due aspetti essenziali di tutti i processi di fissione nucleare.

In primo luogo la quantità di energia prodotta da ogni singola fissione è molto grande; in termini pratici, la reazione di 1 kg di uranio 235 sviluppa 18,7 milioni di kilowatt/ora in forma di calore. Secondo, il processo di fissione innescato dall'assorbimento di un neutrone dal primo nucleo di uranio 235 continua in modo autonomo: in seguito alla disgregazione di ciascun nucleo di uranio si creano 2 o 3 neutroni, che provocano in rapida sequenza la fissione di altrettanti nuclei di uranio 235, ciascuno dei quali a sua volta si spezza in due frammenti, con produzione di neutroni e sviluppo di energia; si realizza in questo modo un processo a catena che produce continuamente energia nucleare.

L'energia nucleare e la bomba atomica: tesina terza media

BOMBA ATOMICA: EFFETTI

Solo lo 0,7% dell'uranio presente in natura è uranio 235; il resto è costituito dall'isotopo non fissile uranio 238, che ha una concentrazione di alcune parti per mille, talmente bassa da essere inessenziale ai fini dei processi di reazione nucleare. Una quantità qualsiasi di uranio naturale, dunque, non è in grado di sostenere una reazione a catena, poiché la percentuale di U 235, il solo isotopo in grado di dare luogo a un processo di fissione in seguito a bombardamento con neutroni, è troppo piccola. La probabilità di produzione del processo di fissione in uranio naturale può però essere aumentata fino a cento volte, se i neutroni prodotti (troppo veloci per intercettare i pochi nuclei di U 235) vengono rallentati mediante una serie di collisioni elastiche con nuclei leggeri, quali idrogeno, deuterio o carbonio. Praticamente, ciò equivale a immergere l'uranio naturale in acqua pesante, un'acqua la cui molecola è composta da ossigeno e deuterio.

Bomba atomica: tesina maturità

NAGASAKI BOMBA

Nel dicembre del 1942, all'università di Chicago, il fisico italiano Enrico Fermi riuscì a produrre la prima reazione nucleare a catena controllata, utilizzando frammenti di uranio naturale distribuiti all'interno di un blocco di grafite pura (una forma di carbonio). Nella pila, o reattore nucleare di Fermi, la grafite fungeva da moderatore per rallentare i neutroni, rendendo così possibile la reazione a catena.
L'Uranio. L’Uranio è un elemento metallico radioattivo, di simbolo U, e numero atomico 92, usato come combustibile nei reattori nucleari. L'uranio appartiene alla serie degli attinidi della tavola periodica. Fu scoperto nel 1789 dal chimico tedesco Martin Heinrich Klaproth, in un campione di pechblenda, e prese nome dal pianeta Urano.