Ischia

Descrizione fisica e storica dell'isola campana.(formato txt) (0 pagine formato txt)

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schia (isola) isola (46,4 km2; 50.150 ab.) del Mar Tirreno, la maggiore delle Isole Partenopee, situata tra il golfo di Napoli e quello di Gaeta; è separata dalla terraferma da un braccio di mare che, per la presenza dell'isola di Procida, si articola nei due canali d'Ischia e di Procida.
Caratterizzata da coste alte e rocciose, l'isola è prevalentemente montuosa e culmina a 788 m nel m. Epomeo; costituita in prevalenza da trachiti e da tufi, fa parte del distretto vulcanico dei Campi Flegrei. L'isola fu soggetta in passato a numerose e violente eruzioni, l'ultima delle quali risale al 1301, e a terremoti, tra cui quello disastroso del 1883, che distrusse Casamicciola; numerose sono le manifestazioni del vulcanismo secondario, come le fumarole. Il clima mite (la temperatura media annua si aggira sui 17 C), la bellezza del paesaggio e le sorgenti termali hanno fatto dell'isola un frequentatissimo luogo di villeggiatura.
Oltre al turismo, altre risorse degli abitanti sono l'agricoltura (vite, olivo, agrumi), la pesca e l'artigianato. Amministrativamente l'isola è divisa nei 6 comuni di Ischia, Barano d'Ischia,Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno e Serrara Fontana, facenti parte della prov. di Napoli. Regolari servizi di navigazione collegano I. con Napoli, Pozzuoli, Procida e Ventotene. Chiamata in epoca remota Inarime o Pithecusa, poi Aenaria e quindi Iscla (da cui I, fu occupata dai Siracusani (474 a. C.) e sul finire del sec. V. a. C. dai Napoletani. Caduta sotto l'influenza romana nel 322, fu restituita ai Napoletani da Augusto che ebbe in cambio Capri. Devastata dai barbari, dominio normanno nel 1130, fu fatta diocesi nel 1170. Favorevole agli Aragonesi dopo i Vespri Siciliani, I. fu feudo dei Cossa e donata nel 1422 da Giovanna II ad Alfonso d'Aragona. Passata poi in feudo ai D'Avalos, I. visse il periodo più felice della sua storia. Nel 1729 fu incorporata al regio demanio e nel 1734 conquistata dai Borbone. All'Età del Bronzo risale l'abitato sulla collina del Castiglione, con ceramica appenninica e, testimonianza degli scambi con il mondo egeo, frammenti di ceramica micenea (ca. 1425-1375 a. C. Presso l'attuale Lacco Ameno si trovava Pithecusa, la più antica colonia greca in Italia (prima metà del sec. VIII a. C, abitata sino al sec. I a. C., ma importante soprattutto nei sec. VIII e VII a. C. Il materiale fornito dalla necropoli, conservato al museo di Lacco Ameno, comprende, di quest'epoca, ceramica locale (cratere tardo-geometrico con la rappresentazione di un naufragio) e importata (coppa rodia con iscrizione), fibule in bronzo, oro e argento, scarabei egizi e sigilli orientali usati come amuleti. Ai sec. I-III d. C. risalgono infine alcuni rilievi votivi che si riferiscono alle sorgenti termali dell'isola.