Eroi ed eroine antichi e moderni

Eroi ed eroine: riassunto dalle figure di Achille e Ulisse, di Penelope e Andromaca fino ai moderni divi del cinema (2 pagine formato doc)

Appunto di zeddina

EROI ED EROINE

Eroe ed eroina nella cultura e nell'arte. Superman, Batman, Spiderman, o anche i più semplici Topolino e Paperino: solo alcuni nomi per rievocare subito quell’immagine così concreta, quel concetto di eroismo che, benché ci si sforzi, resta sempre vivo nella fantasia a richiamare all’attenzione un’esigenza fondamentale dell’inconscio, quella di darsi un modello da imitare.

La fantasia talvolta è l’unico mezzo in grado di elaborare le sensazioni e trasformarle in immagini concrete, è dunque l’unico strumento che ha consentito all’uomo di crearsi dei miti, di dare un volto alle proprie aspirazioni. Ovviamente nelle idealizzazioni umane più latenti l’irrealtà occupa uno spazio non indifferente ed è proprio questo a determinare le piccole utopie quotidiane che l’uomo rincorre, fermandosi talvolta ad analizzarle.
L’immediatezza dei fumetti esprime perfettamente questa fretta di vivere odierna, questo continuo rifarsi alle immagini, alle convenzioni e a ciò che i media impongono, questo vegetare comune nell’accettazione degli status-symbol.

Tema sugli eroi

EROE ANTICO E MODERNO

La razionalizzazione visiva è infatti un veicolo efficace e forse il più diretto per denudarsi e denudare un’epoca delle sue mediocrità e innalzarla al soglio glorioso dell’eroismo, anche per renderla più presentabile ai posteri. Se dunque l’arte eroica moderna trova largo spazio nella fumettistica, certamente non si può dire lo stesso per l’antichità, durante la quale gli eroi, anziché di carta, erano per lo più di bronzo. L’appellativo di “classico” sotto il quale vanno tutte le opere greche appartenenti al V sec.a.C. è giustificato in arte dalla creazione di canoni scultorei e architettonici prototipi delle correnti successive. Gli antenati dei nostri Spiderman e Superman avevano ovviamente caratteristiche un po’ più elevate, ma non si può dire lo stesso della loro origine, in quanto provenivano sempre da quel grande vaso di Pandora che è la fantasia.

L'eroe dalla letteratura ai fumetti

EROE EPICO

La B abbracciava tuttavia anche la sfera militare o sportiva. Ed ecco allora spiegarsi statue come i bronzi di Riace, o i cosiddetti kouroi , figure umane molto statiche ma alquanto solenni nei loro giochi di luce, fino ad arrivare al più snodato Discobolo di Mirone, che racchiude in sé lo splendore della pratica sportiva e l’importanza di cui godeva , come del resto oggi si collezionano figurine di calciatori obbedendo allo stesso principio. Ma il cuore dell’arte eroica greca batte più fortemente per le rappresentazioni degli dèi, che costituiscono lo zoccolo duro dell’ispirazione artistica e architettonica. Il massimo esponente dell’eroismo in arte è ovviamente Fidia, creatore dell’acropoli di Atene e inventore di quella tensione teatrale nei bassorilievi dei fregi che influenzerà e determinerà la spiritualità dell’arte successiva. Dopo di lui tuttavia l’eroismo sembrerà venire sempre meno, specialmente durante l’Ellenismo, ma in realtà la figura dell’eroe subirà soltanto un graduale adeguamento al periodo in cui si verrà a trovare. Ad esempio il cosmopolitismo ellenistico favorirà un apertura mentale maggiore, a vantaggio di modelli eroici sempre meno eroici , tant’è che si giungerà a prendere come modelli anche i vinti, e non solo i vincitori, oppure a rappresentare personaggi rubati al quotidiano(ad es. un vecchio pescatore o una vecchia ubriaca), per tornare poi alla consacrazione romana di più nobili gesta eroiche. L’eroico infatti ha parametri diversi per ogni epoca,rappresenta una sorta di trasposizione delle
mode e delle correnti in quanto incarna le priorità virtuose e morali che ogni tempo consacra. Le vicissitudini dei vari eroi che si sono succeduti nella storia dimostrano in primo luogo la necessità di questa presenza mitica nella cultura popolare, il suo prescindere inevitabilmente dal pensiero comune. L’esigenza di mitizzazione è pertanto una costante della realtà culturale di ciascun popolo e di ciascun periodo; perciò non sarebbe iperbolico dire che un eroe è un epoca: il concetto di eroico nel tempo e nelle civiltà si è infatti evoluto con l’evolversi del pensiero, dunque i modelli di ogni popolo e di ogni periodo non sono che una sintesi di essi stessi. Da ciò ne deriva che l’esame dei fenomeni eroici consente di calarsi con maggiore prospettiva storica nel contesto culturale che li ha prodotti, e di questo offre precisa conferma l’epiteto di “enciclopedia tribale”conferito ai poemi omerici.

Tema sugli eroi del Risorgimento italiano

EROI ANTICHI

(…) Nel panorama guerresco della presa di Ilio hanno tanto più fascino le eroine, quanto più il loro ruolo è reso ambiguo dall’evanescenza con cui vengono descritte e che per certi versi le accomuna alle donne-angelo dello stilnovismo. Prima fra tutti è quell’Elena a volte peccatrice a volte vittima, che attraversa il campo ammirata per la bellezza, quella donna stregata dall’amore, come avvertirà Protagora, e per questo innocente. A dispetto delle numerose congetture che si fanno su di lei, il suo ruolo di donna splendida e incosciente non è mai cambiato nella storia, esso stesso anzi costituisce la causa del suo fascino. In fondo anche nella moderna cinematografia la bella e dannata ha un certo effetto al botteghino… Ma se Elena è il prototipo della donna micenea, non si può dire lo stesso per la prosperosa e ben più saggia Penelope, che incarna un ideale femminile già più evoluto. L’eroina per eccellenza dell’Odissea è a mio avviso una figura molto più affascinante e terrena delle sue “rivali”Circe e Calipso, perché in lei c’è quella purezza semplice della donna comune, c’è quell’integrità e fedeltà morale alle quali si rifaranno le donne delle culture successive vivendo in una società per lo più misogina, c’è quel calore familiare unico al mondo, che giustifica il desiderio di ritorno in patria di Odisseo. 

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