Le Eumenidi di Eschilo

Breve riassunto della tragedia con anche dei piccoli approfondimenti.(4 pagine, formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di golle83
Untitled STORIA La scena è collocata a Delfi, presso il santuario di Apollo.
All'interno le Erinni sono addormentate intorno ad Oreste. Dopo aver purificato ritualmente il suo protetto, il dio lo manda ad Atene sotto la scorta di Ermes. Qui la scena cambia sede, ed è ambientata nella città dell'Attica, presso un simulacro di Atena. Aggrappato alla statua della dea, oreste invoca aiuto contro le Erinni che lo hanno inseguito e raggiunto dopo essere state svegliate e aizzate alla caccia del matricida dall'ombra di Clitemnestra. Per ridimere la contesa che investe anche il mondo divino, Atena istituisce il tribunale civico dell'Aeropago, costituito da dodici cittadini insigni, a cui affida l'incarico di emettere la sentenza su Oreste e in futuro su ogni altro imputato di delitti di sangue. Davanti al tribuanle presieduto da Atena, si svolge un vero e proprio processo: l'accusa è sostenuta dalle Erinni, espressione dell'antichissima giustizia tribale che vuole la condanna del matricida, mentre la difesa è rappresentata da Apollo che difende Oreste, esecutore di un atto teso a restaurare l'ordine culturale e sociale sovvertito da Clitemnestra.
I voti dei giudici sono in parità, quindi interviene Atena che si schiera a favore dell'imputato. Oreste viene così assolto. Le Erinni minacciano di colpire Atene con ogni sorta di mali, ma Atena le persuade a desistere da ogni ritorsione, promettendo loro onori speciali e culto particolare nella città. APPROFONDIMENTO Il mito delle Erinni La riforma dell'Aeropago L'Aeropago nelle Eumenidi La preghiera della Pizia La riconciliazione tra le Erinni e Atene IL MITO DELLE ERINNI: Sono dee violente, nate da gocce di sangue, delle quali la mutilazione di Urano impregnò la terra. Quindi appartengono alle più antiche divinità del pantheon ellenico, e non riconoscono l'autorità degli dei della più giovane generazione. Dapprima sono in numero indeterminato, poi il loro numero si precisa, come i loro nomi. Se ne conoscono principalemte tre: Aletto, Tisifone e Megera. Sono raffigurate come geni alati, i cui capelli sono intrecciati di serpenti; tengono in mano torce o fruste. Quando si impadroniscono di una vittima, la fanno impazzire, torturandola in tutte le maniere. Fin dai poemi omerici, la loro funzione essenziale è la vendetta del crimine. Sono loro a causare le disgrazie delle famiglia di Agamennone in seguito al sacrificio di Ifigenia: loro spingono Clitemnestra ad uccidere il marito, poi viene punita per mano del figlio che verrà perseguitato per aver commesso l'assassinio della madre. Esse proibivano agli indivni di rivelare troppo precisamente il futuro e di trarre così l'uomo fuori dal suo stato di incertezza rendendolo troppo simile alla divinità. Naturalmente una delle loro funzioni essenziali è quella di castigare il criminale, non soltanto l'assano volontario, ma in maniera generale l'omicidio. Generalmente l'uccisore è bandito dalla sua città ed erra di luogo in luogo finchè qualcuno non consente di purifi