Emile Zola e Il romanzo sperimentale: riassunto

La poetica di Emile Zola e Il romanzo sperimentale, una raccolta di saggi dello scrittore francese considerato il manifesto del Naturalismo

Emile Zola e Il romanzo sperimentale: riassunto
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EMILE ZOLA E IL ROMANZO SPERIMENTALE: RIASSUNTO

Emile Zola e Il romanzo sperimentale
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Emilie Zola (Parigi 1840-1902). Il movimento naturalista, fondato da Zola nel 1880, raccoglie attorno a sé una scuola di narratori cui si ispireranno gli altri veristi italiani. Un importante precedente del naturalismo è rappresentato dall’opera di Flaubert, teorizzante della poetica dell’impersonalità del narratore. Zola collega questa concezione con lo scientismo positivista, proponendo l’immagine dello scrittore scienziato che coopera al progresso della società attraverso l’analisi razionale del comportamento umano.

Il romanzo sperimentale è una raccolta di saggi, il primo con lo stesso titolo della raccolta, ed è il testo teorico fondante del naturalismo. La finalità del romanzo sperimentale è individuare ciò che opera nel cervello. Il romanzo deve eseguire un esperimento, seguendo dei casi limite perché i loro meccanismi sono più evidenti (es: serial killer, psicopatici, prostitute). Partendo dal presupposto che l’uomo non può cambiare, e non può essere diverso da quello che è, lo scopo è quello di operare sui caratteri, sulle passioni, sui fatti umani e sociali, come fanno i fisici e i chimici sui corpi inanimati e i filosofi sugli organismi viventi.

Il metodo sperimentale deve opporsi alle congetture degli idealisti che si allontanano dall’osservazione e dall’esperimento per fondare le proprie opere sul soprannaturale e sull’irrazionale.

Il romanzo sperimentale segue quindi dei personaggi particolari e cerca di entrare nella loro testa (empatia) per individuare le cause per le quali una persona può diventare così. Dopodiché cerca di fare diventare tali meccanismi ubbidienti, cercando una soluzione. Tramite il romanzo sperimentale Zola vuole dare una chiave ai lettori per capire com’è la società. Lo scopo è dunque quello di migliorare la società e di farci diventare delle persone migliori. Lo scrittore, come lo scienziato, deve mantenersi imparziale e deve rendere conto dei fatti senza commentarli personalmente.

Il naturalismo è dunque una corrente artistica (teatro-pittura-letteratura) che si fonda sul presupposto che l’arte deve descrivere la realtà com’è per denunciare ciò che non va nella società, gli aspetti negativi, affinché i lettori possano trovare delle soluzioni. Esso mira a una rappresentazione articolata della società attraverso storie esemplari, con un’intonazione distaccata. Si è diffuso in vari paesi, in Italia in particolare. Non ne sono stati influenzati i grandi autori russi (Tolstoj e Dostoevskij) che si rifanno al realismo romantico degli anni precedenti.

L’ASSOMMOIR, 1877

L’assommoir (L’ammazzatoio) è uno dei migliori romanzi di Zola e significa letteralmente “il posto in cui ci si stordisce”. Il tema di questo romanzo sono i disastrosi effetti dell’alcolismo della classe operaia.

La protagonista è Gervasia, una giovane stiratrice giunta a Parigi insieme al suo amante da cui ha avuto due figli. Abbandonata da lui Gervasia si sposa con Coupeau, un lattoniere dal quale ha una figlia. Un giorno Coupeau cade da un tetto ma si salva grazie alle cure assidue di Gervasia.

Coupeau durante la convalescenza si abitua all’ozio e inizia a bere. Gervasia intanto è riuscita ad aprire una stireria propria. In seguito anche Gervasia sarà presa dal vizio dell’alcool e cadrà in miseria, fino alla prostituzione.

L’assommoir fa parte del ciclo I Rougon-Macquart, seguito da Nana (1880) e da Germinal (1885), che in venti romanzi segue le vicende di una famiglia operaia attraverso varie generazioni. Germinal ha ad oggetto le lotte operaie nelle miniere. Nana ha ad oggetto la prostituzione. Zola si immerge in questo ambiente ed effettua degli studi sociali, analizzando l’influenza dell’ambiente sui comportamenti umani.

Novità nel linguaggio:

  • l’autore si immerge nell’ambiente rappresentato e ne riproduce il linguaggio popolare, famigliare, gergale;
  • Zola fa uso del discorso indiretto libero per riprodurre pensieri e discorsi dei personaggi. In questo modo la voce del narratore si mescola con quella dei personaggi, ma spesso non si identifica in un personaggio specifico, ma diventa una voce anonima. Il narratore si identifica nella collettività;
  • il narratore è esterno, imparziale.

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