Analisi delle sequenze del capitolo 1 de I promessi sposi
Il 1° capitolo de I promessi sposi ha una struttura complessa: ha in totale 6 sequenze sia riflessive che dialogate. Scoprile nel dettaglio
ANALISI DELLE SEQUENZE DEL 1° CAPITOLO DE I PROMESSI SPOSI
Nel 1° capitolo de I promessi sposi le sequenze da tenere presente sono 6.
- La prima sequenza è lunga e lenta: viene presentato il contesto e il luogo in cui si svolgerà la storia, ovvero la zona del lago di Como. La descrizione lenta e approfondita sembra usare uno zoom che inizia una ripresa dall’alto verso il basso per poi scendere e spostarsi, passando in rassegna gli elementi da sinistra a destra, andando sempre di più verso il particolare. Il panorama descritto da Manzoni sembra essere quello della casa in cui lui passava le vacanze durante l’infanzia.
- A questo punto si cambia luogo e metodo di narrazione spostandosi verso una sequenza narrativa, la seconda. Il ritmo aumenta e, sulle strade della cittadina si incontra il primo vero personaggio: Don Abbondio. Manzoni ne fa una rapida descrizione e attraverso nome, stato sociale, gesti e atteggiamenti lascia che sia il lettore a delinearne la figura. Durante un momento di preghiera, arrivato a un bivio e direttosi verso una cappelletta, Don Abbondio incontra due loschi figuri che impareremo a conoscer come "i bravi". Anche di questi Manzoni ne fa una descrizione dettagliata, dall’alto verso il basso.
- La terza sequenza è incentrata proprio su questi personaggi. L'autore fa una lunga divagazione sulle grida, le leggi strillate agli angoli delle strade per metterne tutti a conoscenza. Si tratta di una sequenza lenta e presenta una prolessi rispetto alla data di ambientazione della vicenda.
- La quarta sequenza è di carattere narrativo e segna un balzo in avanti nella storia: è qui che troviamo il fatto che cambierà la vita dei vari personaggi e darà il via alle avventure dei protagonisti. Per la prima volta nel libro viene presentato un dialogo tra Don Abbondio e i bravi che, con arroganza, vogliono convincere il curato a non celebrare le nozze tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. E' in questo contesto che compare la frase: “Questo matrimonio non s’ha da fare”.
- La quinta sequenza è di carattere riflessivo: si tratta di un'altra digressione che coinvolge i pensieri di Don Abbondio dopo l'incontro con i bravi. In questa circostanza il curato si trova davanti a due prospettive diverse: quella più ampia del sistema sociale in cui vive; quella profonda del suo mondo interiore.
- L'ultima sequenza torna ad essere dialogata ma questa volta il curato parla con la persona di cui si fida di più: la serva Perpetua che, al contrario di Don Abbondio, ha un carattere forte e in breve tempo - nonostante le continue resistenze di Don Abbondio - riesce a farsi raccontare l'avventura che lo aveva coinvolto e che lo stava distruggendo psicologicamente.
IL RITMO DEL 1° CAPITOLO DE I PROMESSI SPOSI
Il ritmo è mutevole. Nella prima sequenza, come anche nella terza e nella quinta, il ritmo è pacato e lento ed è solo Manzoni a intervenire. Nelle altre tre sequenze il ritmo aumenta ed è molto più veloce, con la presenza anche di scene nella quarta e nell’ultima sequenza.
Manzoni è il narratore e parla in terza persona: non partecipa alla vicenda ma è onnisciente, conosce tutto dei personaggi, persino i pensieri, come ad esempio di Don Abbondio dopo il dialogo con i servi di Don Rodrigo.
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