Caratterizzazione dell'Innominato prima della sua conversione

Descrizione dell'Innominato prima della sua conversione (2 pagine formato doc)

Appunto di mimma1989

CARATTERIZZAZIONE DELL'INNOMINATO PROMESSI SPOSI

Caratterizzazione dell'innominato.

“Ma la fama di questo nostro era già da gran tempo diffusa in ogni parte del milanese: per tutto, la sua vita era un oggetto di racconti popolari e il suo nome significava qualcosa d’irresistibile, di strano, di favoloso.”- Queste poche righe ci forniscono un’introduzione al personaggio di cui Manzoni non esplicita il nome. Tuttavia, sappiamo da fonti storiche che il suo nome era Francesco Bernardino Visconti ed inoltre, nella precedente edizione dei Promessi Sposi, ovvero quella intitolata “Fermo e Lucia”, il personaggio era stato introdotto con il nome di “Conte del Sagrato”.

Nei Promessi Sposi, invece, Manzoni non scrive né nomi né soprannomi e lo chiama semplicemente l’Innominato.  
Nel capitolo XIX Manzoni introduce quest’uomo come una persona la cui passione era trasgredire le leggi, andare contro la volontà altrui, essere padrone e arbitro di tutto e di tutti. Aveva così commesso tanti delitti e scelleratezze che dovette uscir dallo stato, pur continuando a mantenere le sue losche amicizie. Non si sa poi per quali ragioni ritornò a Milano, rifugiandosi in un castello al confine con il territorio bergamasco, all’epoca sotto il dominio della repubblica di Venezia.

DESCRIZIONE CASTELLO INNOMINATO

Il capitolo successivo comincia con una descrizione di quel “castellaccio”, che dominava dall’alto una vallata scoscesa e solitaria, disseminata di posti di guardia e di bravi, contornata da un paesaggio scabro e selvaggio.
All’imbocco del sentiero per il castello si trovava una specie di taverna, detta la “Malanotte”.
-“Dall’alto del castellaccio, come l’aquila dal suo nido insanguinato, il selvaggio signore dominava tutto lo spazio dove piede d’uomo potesse posarsi, e non vedeva mai nessuno al di sopra di sé, né più in alto.”-  In queste righe, con cui Manzoni delinea sempre più chiaramente la personalità del personaggio, è presente una significante similitudine: l’aquila è un uccello rapace che vola molto in alto ma è soprattutto molto acuto. Una somiglianza che si adatta alla figura dell’Innominato, con il “nido” ancora macchiato di sangue, simbolo dei molteplici delitti commessi.

Ritratto dell'Innominato: tema svolto

INNOMINATO CONVERSIONE E CARATTERE

Tramite una descrizione diretta, sappiamo che l’Innominato era grande (carattere non solo fisico, ma anche spirituale), bruno, calvo, bianchi i pochi capelli che gli rimanevano, rugosa la faccia: a prima vista, gli si sarebbe dato più dei sessant’anni che aveva; ma il contegno delle mosse, la durezza risentita dei lineamenti, il lampeggiar sinistro ma vivo degli occhi, indicavano con forza di animo e corpo, che sarebbe stata straordinaria in un giovine.  
Pagina dopo pagina Manzoni svela lentamente il personaggio, prima esteriormente e poi sempre più all’interno del suo animo.
Subito dopo aver promesso a don Rodrigo di aiutarlo nel suo imbroglio, l’Innominato ha qualche dubbio: tentenna un pò, non sa se ha fatto la cosa giusta e s’indispettisce di questo. Precisa Manzoni che già da qualche tempo quest’uomo provava un senso di fastidio, di noia verso gli atti brutali che aveva compiuto in passato: erano sensazioni che ora erano sempre costanti nel suo animo.

INNOMINATO PROMESSI SPOSI CARATTERE

Giunto a quest’età poi, l’immagine della morte era sempre più vicina. L’Innominato aveva paura di questo, si sentiva già sconfitto: la morte non si può combattere con le armi, essa viene sola, nasce da dentro. E come se non fosse abbastanza, il fatto di essere al di sopra di tutti gli suscitava un sentimento di solitudine tremenda. Pensava poi a Dio e cominciava a meditare. In passato non si era mai curato di negare o riconoscere la sua esistenza ma ora si poneva veramente questo problema. Essendo giunto alle soglie della vecchiaia, vede Dio come una figura di giudice, ora che sta facendo un bilancio della sua vita. Lo sente quasi dentro di sé: Io sono però. Tutti questi pensieri, questi problemi sono i preliminari della sua successiva conversione.