Poemi epici: confronto tra i proemi più famosi della letteratura
Confronto tra il proemio dell'Iliade, dell'Odissea, dell'Eneide, dell'Orlando Furioso e della Gerusalemme Liberata. Analisi, somiglianze, differenze
POEMI EPICI
La cifra stilistica e contenutistica dei poemi epici di tutte le epoche si nota già dal proemio. In questo contenuto vediamo perciò quali sono le somiglianze e le differenze fra i proemi dei principali poemi epici di tutti i tempi:
- Iliade di Omero
- L'Odissea, sempre di Omero
- L'Eneide di Virgilio
- L'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
- La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso
I cinque proemi analizzati hanno innanzitutto in comune il genere: sono infatti tutti incipit di poemi epici, ma appartengono ad epoche diverse.
Per quel che riguarda la metrica, l'Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata sono in endecasillabi; invece l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide sono, nella versione originale greca, in esametri dattilici. Nella traduzione italiana, però, anche questi tre poemi sono in endecasillabi: ecco dunque un nuovo punto in comune.
C'è però un'importante differenza: al contrario degli altri tre, i poemi di Ariosto e di Tasso presentano un preciso schema di rime.
Soffermandoci poi sul contenuto, elemento comune ai primi quattro poemi è la presenza dell'ira che, in quest'ordine, forma una climax discendente:
- nell'Iliade è protagonista assoluta, data la posizione della parola "menin" all'inizio del primo verso;
- nell'Odissea non è più protagonista, come dimostra il fatto che viene nominata solo nell'ottavo verso;
- nell'Eneide è presente l'ira, ma nel settimo verso: è quindi già più importante per il protagonista rispetto a quella dell'Odissea;
- nell'Orlando Furioso, precisamente nel quinto verso, si parla di ira
- non ve ne è traccia nella Gerusalemme Liberata.
POEMI EPICI: TEMA
Un altro elemento importante è l'oggetto del canto del poeta:
- Nell'Iliade si parla esclusivamente di guerra ed eroismo;
- Nell'Odissea è centrale il concetto di ritorno (nostos), anche se troviamo scene di battaglia e richiami alla guerra di Troia;
- L'Eneide associa le due caratteristiche dei poemi precedenti, proponendo prima le peregrinazioni del protagonista e poi la guerra per ottenere il territorio del Lazio;
- Nell'Orlando Furioso, Ariosto rispetta le caratteristiche principali dell'epica (guerra ed eroismo), ma vi associa amori e cortesie, tipiche delle corti rinascimentali italiane della sua epoca;
- Nella Gerusalemme Liberata c'è un procedimento analogo, ma Tasso, anziché rifarsi all'amore e alla cortesia delle corti, cristianizza il suo eroe.
INVOCAZIONE ALLA MUSA
Costante di tutti questi poemi è la presenza dei protagonisti nel primo verso. Cambia nel tempo la posizione e il tipo di invocazione alla Musa.
Nell'Iliade e nell'Odissea è presente subito nel primo verso, anche perchè nell'epoca omerica il culto delle Muse era molto più radicato nella cultura locale.
Viceversa, nel poema di Virgilio la Musa compare solo nell'ottavo verso, dopo la presentazione del contenuto del poema.
Nell'Orlando Furioso, se c'è, è sicuramente dopo l'ottavo verso, mentre si trova ancora dopo nella Gerusalemme Liberata. In quest'ultimo caso, però, la Musa assume una connotazione cristiana: viene infatti posta tra i Santi del Cielo e non sul monte Elicona. Il poeta, poi, le chiede scusa se adornerà di "diletti" o "fregi" il vero e, cosa insolita, le pone domande dirette.
Nel complesso quindi questi proemi di poemi epici hanno numerosi punti in comune, ma, ad un'analisi più attenta, mostrano un'evoluzione della forma e del contenuto nel corso dei secoli.