Poesie di Leopardi: analisi

Analisi dettagliata e commento di alcune poesie di Giacomo Leopardi: L'Infinito, La sera del dì di festa, A Silvia, Il passero solitario, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, Il sabato del villaggio e La ginestra (2 pagine formato doc)

Appunto di chiaramichielin

POESIE DI LEOPARDI: ANALISI

Temi principali : NOIA ESISTENZIALE, causata dalla consapevolezza che la vita è sofferenza e LA GRANDEZZA DELL’UOMO, misurata nell’osservare quanto questo è capace di soffrire
L’infinito (sempre caro mi fu quest’ermo colle…)
Questo idillio, considerato uno degli esiti più alti della poesia leopardiana, propone una delle tematiche di base, quella riflessione del tema dell’infinito-indefinito.

L’idillio offre nella sua brevità una meditazione sull’idea di infinito, concetto che Leopardi intende come dimensione spazio-temporale non esistente in sé, ma frutto dell’immaginazione.
È la forza del pensiero, infatti, che può superare l’ostacolo della siepe, per avvicinarsi alla considerazione dell’eterno: si tratta in ogni caso di un’immensità vuota, non coincidente con una realtà fisica e neppure metafisica, di fronte alla quale il poeta prova uno smarrimento che è però piacevole.

LEOPARDI POESIE L'INFINITO

La perfetta corrispondenza tra contenuto e forma è evidenziata da numerosi accorgimenti lessicali e sintattici che suggeriscono l’idea di infinito. L’idillio ha un suono musicale, privo di pause e con l’uso dell’enjambement dona alla poesia un ritmo continuo. Sotto il profilo lessicale, vengono usate parole indefinite (tanta, ultimo, interinati), ma l’idea di infinito è suggerita anche dal ricorso al plurale e dall’adozione di termini di una certa estensione (interinati, sovrumani, profondissima, immensità) che sono legati anche per significato al concetto di infinito.

Poesie di Leopardi a confronto: La sera del dì di festa e A Silvia

POESIA PIU' IMPORTANTE DI GIACOMO LEOPARDI

La sera del dì di festa (dolce e chiara è la notte e senza vento…)
Componimento poetico famoso per l'ampia architettura e la ricchezza di elementi che dovrebbero essere di serenità, ma che conducono il poeta a convergere su un dolore privato che è contemporaneamente quello di tutti gli uomini.
L’idillio si compone di 5 momenti. Inizialmente la descrizione notturna di grande calma, tipica della poesia leopardiana e associata per contrasto al tema della propria infelicità. Nel 4° verso viene invocata una figura femminile, la cui indifferenza nei confronti del poeta viene espressa attraverso il classico motivo del sonno della donna contrapposto all’agitata veglia dell’amante non corrisposto. Ma l’infelicità è anche causata dalla natura onnipossente che genera l’uomo ma lo priva della speranza. Questa sezione, in cui rimane ancora sullo sfondo l’elemento del paesaggio, si conclude con l’immagine della fine del giorno festivo: il sonno è preceduto dal ricordo dei divertimenti della giornata, mentre il pensiero della donna non si cura del poeta. I versi successivi danno piena voce alla disperazione del poeta che non può dormire e denuncia il dramma di un’infelicità presente già nella giovinezza. Viene poi ampliato il concetto della fine del dì di festa e l’avvento di quello feriale: non solo il singolo giorno passa, ma il tempo cancella ogni età, ogni azione dell’uomo nel corso della storia. Infine, attraverso l’espediente del ricordo, la morte di un canto ascoltato di notte nel lontano passato è il simbolo della fuga del tempo e del venir meno della giovinezza. Nel componimento emergono due motivi principali: l’esclusione dalla felicità e la fuga del tempo. Nel primo caso, Leopardi individua nella Donna e nella Natura le cause della propria infelicità. Il mancato godimento della gioia dell’amore è interamente addebitato alla crudeltà dell’amata e pertanto netta risulta la contrapposizione tra i due protagonisti. Ma l’indifferenza femminile è nulla rispetto a quella della Natura, che nega agli uomini anche il semplice conforto della speranza. Un’immagine accompagna questa condanna: l’alternarsi di giorno festivo e feriale, che segna il passaggio dall’illusione di una gioia pur passeggera alla noia del ritorno alla quotidianità. Su questa immagine si proietta un grande tema leopardiano, ossia quello della giovinezza che alimenta speranze che, per colpa della natura, l’età successiva vedrà irrimediabilmente deluse. Nel secondo caso, Leopardi evidenzia la relatività di tutte le cose, che rende vano l’affannarsi degli uomini, il susseguirsi dei secoli si dissolve all’improvviso come un canto che s’ode lontano morire e il cui ricordo neanche la poesia pare più in grado di ravvivare.

GIACOMO LEOPARDI POESIE A SILVIA

A Silvia (Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale…). In questo idillio si succedono sensazioni visive e uditive, che vogliono esprimere una serenità e un’attesa difficili da descrivere. Questa è una delle più felici ispirazioni idilliache, ovvero quella che privilegia la sfera del ricordo. Il personaggio di Silvia è probabilmente ispirato da Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta in giovane età, episodio che colpì a fondo Leopardi.