Il vampiro di Baudelaire: testo e analisi

Il vampiro di Charles Baudelaire: testo e analisi della poesia (1 pagine formato doc)

Appunto di tittina97

IL VAMPIRO BAUDELAIRE: TESTO

Analisi del testo poetico.

Il vampiro di Charles Baudelaire.
Tu che ti insinuasti come lama
nel mio cuore gemente; tu che forte
come un branco di dèmoni venisti
a fare, folle e ornata, del mio spirito
umiliato il tuo letto e il regno – infame
a cui, come il forzato alla catena,
sono legato; come alla bottiglia
l’ubriacone; come alla carogna
i vermi; come al gioco l’ostinato
giocatore, - che tu sia maledetta!
Ho chiesta alla fulminea spada, allora,
di conquistare la mia libertà;
ed il veleno perfido ho pregato
di scorrer me vile. Ahimè, la spada
ed il veleno, pieni di disprezzo,
m’han detto: «Non sei degno che alla tua
schiavitù maledetta ti si tolga,
imbecille! – una volta liberato
dal suo dominio, per i nostri sforzi,
tu faresti rivivere il cadavere
del tuo vampiro, con i “baci tuoi!”.

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IL VAMPIRO BAUDELAIRE: ANALISI

Il vampiro di Baudelaire.

ANALISI DEI SIGNIFICATI. La poesia inizia con il pronome personale «tu» che si riferisce ad una donna e la accusa di averlo fatto soffrire. Il poeta è comandato da questa donna a tal punto da volersi uccidere, infatti, chiede aiuto alla spada e al veleno, che vengono personificati, ma lui non è degno di essere liberato perché se riuscisse a liberarsi egli farebbe rivivere il vampiro con i suoi baci, continuerebbe a rimanere suo schiavo. Il titolo della poesia rimanda alla donna che gli toglie tutto come fa il vampiro.
Sono presenti i due sentimenti contrastanti, il poeta provava odio, ira, e amore. I soggetti della poesia sono: la donna, l’ubriaco, il giocatore, il verme, i demoni, il vampiro, il veleno e la spada. I campi semantici sono: la sofferenza cuore gemente, umiliato, catena, maledizione e disprezzo; spada lama, morte, sofferenza, veleno, cadavere, carogne; schiavitù mancanza di libertà, catena, dominio; emozioni e sentimenti disprezzo, odio, amore ossessivo di cui ci si vuole liberare ma non si è capaci.