La volpe e l'uva
Analisi dei paragrafi e traduzione di una favola di Fedro (5 pagine formato doc)
(Fabulae,
4.3)
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus:
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
«Nondum matura est: nolo acerbam sumere». -> 1° periodo
Qui facere quae non possunt uerbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi. -> 2° periodo
Consegne:
1. Dividi il testo in due sequenze in relazione al variare delle funzioni
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus:
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
«Nondum matura est: nolo acerbam sumere». -> 1° sequenza
Qui facere quae non possunt uerbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi. -> 2° sequenza
La prima sequenza rappresenta la favola vera e propria, con la situazione iniziale, l'esordio, lo sviluppo e la situazione finale.
La seconda sequenza è la morale della favola che insegna che quando non riusciamo a raggiungere qualcosa che per noi è indispensabile, diamo la colpa a fattori esterni.
2. Ricostruisci la fabula della storia (fai particolare attenzione ai participi)
La favola ha come luogo principale il pergolato, dove è appesa l'uva. La volpe cerca con tutte le sue forze di raggiungerla ma non ci riesce e così giustifica tale cosa dicendo che l'uva era troppo acerba e quindi non l'avrebbe mai mangiata. La volpe quindi se ne va, lasciando l'uva appesa al pergolato e rinunciando così al suo pasto e non soddisfacendo la sua fame. La fabula e l'intreccio coincidono, la favola è quindi in ordine logico e cronologico.
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus:
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
«Nondum matura est: nolo acerbam sumere». -> 1° periodo
Qui facere quae non possunt uerbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi. -> 2° periodo
Consegne:
1. Dividi il testo in due sequenze in relazione al variare delle funzioni
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus:
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
«Nondum matura est: nolo acerbam sumere». -> 1° sequenza
Qui facere quae non possunt uerbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi. -> 2° sequenza
La prima sequenza rappresenta la favola vera e propria, con la situazione iniziale, l'esordio, lo sviluppo e la situazione finale.
La seconda sequenza è la morale della favola che insegna che quando non riusciamo a raggiungere qualcosa che per noi è indispensabile, diamo la colpa a fattori esterni.
2. Ricostruisci la fabula della storia (fai particolare attenzione ai participi)
La favola ha come luogo principale il pergolato, dove è appesa l'uva. La volpe cerca con tutte le sue forze di raggiungerla ma non ci riesce e così giustifica tale cosa dicendo che l'uva era troppo acerba e quindi non l'avrebbe mai mangiata. La volpe quindi se ne va, lasciando l'uva appesa al pergolato e rinunciando così al suo pasto e non soddisfacendo la sua fame. La fabula e l'intreccio coincidono, la favola è quindi in ordine logico e cronologico.