Il comico nella letteratua del '900

La categoria del comico applicata alla letteratura del '900 esiste già attraverso tutta la storia della letteratura (sopratutto teatrale), ma è proprio verso la metà dell’800 e l’inizio del '900 che diventa una chiave di lettura del mondo. Appunti sul comico nella letteratura (11 pagine formato doc)

Appunto di flowers84

IL COMICO NELLA LETTERATURA DEL 900

Letteratura italiana.

La categoria del comico applicata alla letteratura del 900 esiste già attraverso tutta la storia della letteratura (sopratutto teatrale), ma è proprio verso la metà dell’800 e l’inizio del 900 che diventa una chiave di lettura del mondo. Difatti questa visione grottesca e parodica finisce con coincidere con l’idea di letteratura.
Charles Baudelaire e lo Spleen - Nel 1860 prende forma una raccolta di brevi prose intitolata Spleen in cui si ritrova un idea di prodotto artistico molto vicino alla modernità. Già precedentemente nel 1857 Baudelaire attraverso un’altra opera, Les fleurs du mal, aveva creato una mescolanza azzardata e assolutamente nuova fra sublime ed esaltazione, mescolando così il tono alto della poesia ad oggetti che fino ad allora erano stati espulsi dalla letteratura alta (bellezza/degradazione).
Nello Spleen ritroviamo come sfondo la città di Parigi, della quale Baudelaire sottolinea l’aspetto caotico (la città viene vista come un luogo in cui si perde la propria identità).

CLASSICI LETTERATURA UMORISTICA

E’ in questo contesto che il poeta perde l’aurea di sacralità che l’aveva segnato fino a quel momento, ma non desidera farsi restituire ciò che il destino o il caso gli aveva tolto. In quello che possiamo definire primo quadro, ricorre la scena della folla (luce, polvere, gioia, tumulto) e tutto rimanda ad una situazione di benessere garantito (certezza per il pane di domani), mentre nel secondo quadro, il poeta incontra il Vecchio Saltimbanco. La sua immagine riprende per traslato quella del poeta che abdica (rinunciando alla poesia) e proprio qui vi è un’identificazione esplicita fra il saltimbanco e il poeta vecchio, solo, scaduto nella miseria e nell’ingratitudine pubblica che sceglie di guardare il mondo alla rovescia (rovesciando i valori borghesi, quale ad esempio il profitto, e li rimpicciolisce guardandoli in lontananza). Secondo Baudelaire, il mondo ha bisogno di una MEDICATION CORRECTRICE per ritrovare un vero ordine. E’ proprio il Clown, capovolgendo la visione del mondo, a smascherare l’ipocrisia e a mostrarci il mondo più vero.

1900: Il riso. Saggio sul significato del comico di BERGSON
1905: Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio di FREUD
1908: L’umorismo di PIRANDELLO
Aldo Palazzeschi: Una fra le sue opere più illustri resta Il controdolore (inno al riso e al comico in cui parla di Dio umanizzandolo. Perché dovrebbe essere l’incarnazione della perfezione e della serietà? Non potrebbe invece essere considerato eterna matrice della risata?). Secondo Palazzeschi il dolore è transitorio mentre la gioia è eterna; l’essenza di essere uomo sta nel riso ed è per questo che dovremmo sviluppare la nostra ilarità.

Letteratura del '900: Pirandello, Ungaretti e Saba

IL RACCONTO COMICO

STAROBINSKI: Riprende la Teoria sul Carnevale e sul rovesciamento di Bachtin (anni 60). Secondo Bacthin (L'opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale) la CATEGORIA CRITICA DEL CARNEVALESCO rappresenta una nuova forma di relazione con il mondo visto alla rovescia. Una componente dominante di questa categoria sono le funzioni corporali che non vanno assolutamente sottovalutate. Inoltre, viene spiegato il valore dell’immagine del Clown, che non si riduce ad essere un’immagine iconografica e grottesca, ma bensì rappresenta un modo di inscenare l’arte. Già in epoca romantica quelle del Clown sono state immagini volontariamente deformate per ritrarre l’artista.