Le lettere familiari di Petrarca

Studio delle lettere familiari di Petrarca con un occhio di riguardo al tema della morte e della perdita, molto sentito dal Poeta che perse molti amici a causa della peste e delle guerre (45 pagine formato pdf)

Appunto di afroditebalsen
CONSOLATORIA: consolazione in seguito alla morte di qualcuno;  a differenza del  planctus, in cui si 
lamenta la morte della donna amata o di un personaggio importante, nell’immediatezza dell’evento, 
nella consolatoria si trovano delle ragione per consolarsi dalla scomparsa della persona.
È quindi una 
terapia contro il dolore, tant’è che può essere composta anche in occasione di un esilio.


S. Ambrogio si distacca dalla consolatoria classica (di Seneca e Cicerone) per fondare la consolatoria 
cristiana.


Dante si accosta al genere nel momento in cui piange la morte di Beatrice, e così fa Petrarca in seguito 
alla dipartita di Laura, ma nel caso di Dante vi sarà un ricongiungimento con l’amata, cosa invece 
preclusa a Petrarca.


Petrarca e Boccaccio condividono l’esperienza della peste del 1343, ma reagiscono in modi diversi: per Boccaccio la peste è un’occasione per rifondare l’etica, dal momento che il tempo vede un depauperamento del sapere umano, dei riti funebri, che sono l’unico modo di salvare dalla morte anche 
coloro che sono morti, ma che vengono aboliti durante la peste a causa della moltitudine di decessi; 
Petrarca è invece più auto meditativo, e la peste è un incentivo alla sua attitudine di riflettere sulla 
morte. 
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