Carme 5 Catullo: analisi

Analisi e traduzione del Carme 5 di Catullo (2 pagine formato doc)

Appunto di kirby91

CARME 5 CATULLO: ANALISI

Endecasillabo falecio: fa parte dei carmi brevi nugae…vari per stile e metro ma soprattutto questo.

Deriva dal poeta greco Faleco. Prediletto da Catullo e alessandrini]
Carme di fondamentale importanza, il quinto, dimostra la novità delle idee dei poetai novi rispetto a quelle del mos maiorum. L'amore infatti è vissuto da Catullo come l'esperienza capitale della propria vita, capace di riempirla e di darle un senso, e diventa valore primario, il solo in grado di risarcire la fugacità della vita umana.
Il testo contiene un invito alla donna amata a vivere questo amore, per afferrare i pochi istanti offerti all’esistenza umana prima che questa finisca. I temi del carme sono principalmente due, opposti e complementari: la morte e la vita. A tutti i tradizionalisti, rappresentati qui dagli anziani più severi, i “senum severiorum”, Catullo oppone la sua nuova filosofia della vita, che si riflette nell’esortazione a Lesbia a vivere intensamente e amare, ad abbandonarsi alla gioia di vivere. Particolare la costruzione del primo verso, che vede al centro il nome della donna amata, ed è chiuso e aperto dai due congiuntivi esortativi, che mettono sullo stesso piano la vita e l’amore, a sottolineare quanto per i neoteroi questo sentimento sia fondamentale, come la stessa esistenza. L’invito festoso e vitalistico è seguito da una terza esortazione, “aestimemus”, con la quale Catullo invita Lesbia a non curarsi delle dicerie dei vecchi troppo severi, e stimarli un soldo, ma vivere quel sentimento che è molto più forte dei “rumores” di coloro che hanno da ridire sulla loro relazione.

Carme 5 Catullo: analisi e traduzione

CARME 5 CATULLO: TRADUZIONE

Il poeta sottolinea la disapprovazione l’eccesso di severità di quel mondo che non gli appartiene, mondo convinto che valore primario sia il mos maiorum e che l’amore sia semplicemente elemento fuorviante. Per Catullo rifiuta questo conformismo, con la concezione che la vera vita è solo quella vissuta con intensità insieme alla donna amata. A questo attacco ai “senum severiorum” segue un altro tema: la fugacità del tempo, la stessa che “abstulit”, ha strappato il fratello al poeta (CI), e che giorno dopo giorno annienta la bellezza e le cose terrene. Il sole può tramontare e risorgere, mentre l’uomo una volta tramontata la breve luce deve dormire una notte infinita. Mentre quindi la natura continuamente e perpetuamente si rinnova, la vita umana è breve e precaria, e per questo andrebbe vissuta al massimo nella follia della gioia amorosa, perché destinata a spegnersi presto in una “nox perpetua”.