ennio

Vita e opere di Ennio (3 pagine formato doc)

Appunto di 011111
Untitled Ennio Vita: Ennio nacque nel 239 a.C.
a Rudiae, una città della Puglia. Sventonio lo definì con tre cuori perché conosceva il Latino (attraverso la quale diventerà grande letterato), il Greco (la lingua della sua formazione culturale)e l'Osco (parlato nel sud Italia non colonizzata dai greci). Era insomma un italo-greco. Appartenne al partito filoellenico. Partecipò alla seconda guerra punica e in seguito fu portato a Roma da Catone dove svolse l'attività di insegnante e si affermò come autore scenico. Accompagnò il generale romano Nobiliore in Grecia e per la sua vittoria gli dedicò una praetexta, l'Ambacia. Questa operazione propagandistica di portare uno scrittore al seguitò dell'armata fu criticata da Catone.
Ennio in seguito fu favorito e protetto dalla famiglia Nobiliore e dalla famiglia degli Scipioni. Poi gli fu concesso la cittadinanza romana e mantenne un tenore di vita modesto e riservato. Opere: Abbiamo solo frammenti di alcune sue opere. Ci restano una ventina di titoli di coturnate e un numero insolitamente ricco di brevi citazioni. E' rimasta traccia di due praetextae: l'Ambacia (elogio a Fulvio Nobiliore) e le Sabine (ispirato al ratto delle Sabine). Delle commedie ci rimangono solo i titoli: "Caupuncula" (L'ostessa) e "Pancratiastes" (il lottatore). Ma il capolavoro di Ennio sono gli Annales, poema epico scritto in esametri che, in 18 libri narrava la storia di Roma. Tra le opere minori abbiamo: Hedyphagetica (il mangiar bene); Sota (scritto in versi sotadei); 4 libri di Saturae (scritti in metri diversi); Lo Scipio (in onore al vincitore di Zama, Scipione l'Africano); L'Epicharmus (in settenari troaici) Scrisse alcuni epigrammi in distici elegiaci. Fonti: Ritroviamo molte notizie perché fu conosciuto da un gran numero di poeti contemporanei che hanno tramandato il suo lavoro. Il Teatro: Per il teatro comico fu molto mediocre, ma fu essenzialmente poeta tragico. Il suo modello è Euripide, il più moderno dei grandi tragici ateniesi del V secolo. Da Euripide Ennio "tradusse" molte tragedie, soprattutto del ciclo troiano: Alexander, Andromacha. Da Sofocle ne derivò l'Aiace. In seguito si rifece anche a Licòfrone, raffinato poeta alessandrino. Non fece però una traduzione pedissequa, cioè passo per passo, ma fece una propria rielaborazione. Spesso era importante l'enfatizzazione dei sentimenti poiché attraverso questo si cercava di coinvolgere gli spettatori emotivamente, quasi come se partecipassero "per sympathiam" agli eventi rappresentati. Per questo in Ennio compariva il coro; un coro che gli spettatori avrebbero potuto sentire, per identificazione, come fatto di virtuali cittadini. Si ha quindi la ricerca di un'identificazione tra pubblico e personaggi. Si cerca di far rispecchiare il pubblico nei personaggi della scena. Gli Annales: Gli Annales fu scritto in 18 libri, venne scritta in esametri (in seguito perfezionati da Virgilio) e cercò di sperimentare un modello greco per essere introdotto a Roma. Si chiamano Anna