Tacito: opere e pensiero

elaborazione dettagliata e critica sulle opere di Tacito, caratteristiche del pensiero e rapporto con il potere, dalla "Germania" agli "Annales". Riassunto delle opere di Tacito: Agricola, La Germania, Dialogus de oratoribus, Le historiae, Gli annales e caratteristiche delle opere maggiori, il metodo storico di Tacito, Tacito e l'Impero, la narrazione in Tacito, (11 pagine formato doc)

Appunto di lily91potter

TACITO: OPERE E PENSIERO

Agricola: l’attività letteraria di Tacito comincia, con quest’opera, nella sua età matura, dopo la morte di Domiziano.

Questo aspetto è di fondamentale importanza perché Tacito pone l’esperienza negativa della tirannide come punto di partenza delle sue riflessioni politiche e storiografiche.
Infatti una delle tematiche principali dell’Agricola, prima opera da lui scritta, è proprio la condanna del regime di Domiziano.
L’Agricola è una biografia encomiastica, scritta tra il 97 e il 98, del suocero di Tacito, Gneo Giulio Agricola, che era stato governatore della Britannia sotto Domiziano.
Cominciamo con il dire che il genere biografico è uno dei più praticati nel I secolo d.C.
e che si riallacciava alla tradizione romana dell’orazione di encomio funebre, ma nei tempi di Tacito aveva assunto anche una connotazione più polemica perché veniva utilizzato dall’opposizione senatoria per ricordare i “martiri” del principato.
Proprio in questo senso si configura anche l’Agricola di Tacito.

Tacito, riassunto opere


TACITO OPERE STORIOGRAFICHE

Dato che Tacito non aveva potuto essere presente al funerale del suocero, scrive per lui quest’opera che, pur presentandosi come encomio funebre, si inquadra perfettamente nella riflessione politica tacitiana.
L’incipit stesso dell’Agricola afferma che, mentre nei tempi antichi (la Roma Repubblicana), agire virtuosamente era cosa normale, nel suo tempo colui che agisce virtuosamente viene avversato, a causa della corruzione dei tempi.
E qui parte il ricordo della vita del suocero, che viene presentato da Tacito come un uomo che aveva sempre attivamente collaborato coi principi, sia buoni che cattivi, per il bene dello Stato.
Il fatto che Agricola fosse stato collaboratore anche dei principi corrotti avrebbe potuto essere interpretato come una sorta di “collaborazionismo”, come una scelta opportunistica.

Tacito: vita e opere riassunto


TACITO OPERE STORICHE

Per evitare questa interpretazione Tacito utilizza due argomentazioni: il primo è riportare nella biografia delle “voci”, dei “rumori” che egli sostiene circolassero a Roma dopo la morte di Agricola, ovvero che sia stato lo stesso Domiziano a far uccidere Agricola, che così appare vittima della tirannide.
Il secondo è un’apologia non solo del suocero, ma di tutti coloro che non si opposero apertamente a Domiziano.
Agricola aveva due possibilità: opporsi o collaborare.
Opporsi alla tirannide sarebbe stato un atto magari anche eroico, ma totalmente vano, perché l’esito sarebbe stata sicuramente la morte.
Solo collaborando con Domiziano, e cercando, nel suo piccolo, di agire bene indipendentemente dalla corruzione del sistema, Agricola aveva la possibilità di fare qualcosa di tangibile per il bene della patria (“Si può essere uomini grandi anche sotto cattivi principi”).
E’ vero che alla fine Agricola è morto comunque, ma ha saputo morire in silenzio dopo una vita vissuta al servizio dello Stato, ben più proficua di quelle degli “uomini illustri” che per la loro totale intransigenza, si sono opposti apertamente al principato facendosi uccidere inutilmente.

Riassunto su Tacito


TACITO PENSIERO POLITICO

Già nell’Agricola, dunque, vediamo due aspetti fondamentali della riflessione politica di Tacito.
Da una parte prende posizione nel conflitto tra ideologia senatoria e monarchia in linea di principio, dall’altra parte però prevale il sostanziale pragmatismo di Tacito, la coscienza della necessità di scendere a compromessi per il bene dello Stato.
E questo è un aspetto che ritornerà anche degli Annales, in cui, pur rispettando l’alta dignità morale degli oppositori al regime della dinastia giulio-claudia, mostra come la loro abrupta contumacia sia risultata sterile per la comunità.