La scapigliatura: riassunto

Riassunto di letteratura italiana sul significato, gli esponenti e sui caratteri generali della Scapigliatura (5 pagine formato doc)

Appunto di arale

LA SCAPIGLIATURA: RIASSUNTO

La scapigliatura - La Scapigliatura non è una scuola o un movimento organizzato, ma un gruppo di scrittori che vivono nello stesso periodo, gli anni ’60-’70, e negli stessi ambienti e che sono accomunati, in negativo, da un’insofferenza per le convenzioni della letteratura contemporanea, per i principi e i costumi della società borghese, e da un impulso di rifiuto e di rivolta, che si manifesta nell’arte come nella vita.
Il termine “scapigliatura” fu proposto per la prima volta da Cletto Arrighi, nel suo romanzo La Scapigliatura e il 6 febbraio, a designare un gruppo di spostati e ribelli alla loro classe di provenienza, che amano vivere in maniera eccentrica e disordinata.

Il termine fu poi utilizzato come autodefinizione dagli scapigliati stessi.

LA SCAPIGLIATURA: CARATTERI GENERALI

Con il gruppo degli scapigliati compare per la prima volta nella cultura italiana dell’Ottocento il conflitto tra artista e società, che era l’aspetto costitutivo del Romanticismo europeo.

Nel Romanticismo italiano il conflitto non si era manifestato sia a causa dell’arretratezza culturale e sociale dell’Italia, sia a causa del fatto che gli intellettuali italiani avevano ancora un preciso ruolo sociale nel processo risorgimentale, come guide ideologiche e morali della nazione, come propugnatori dei valori patriottici, come celebratori delle glorie del passato, che dovevano fungere da modello e da stimolo alle lotte del presente. Con la conclusione del Risorgimento questa funzione viene meno, e con la costituzione di uno stato unitario si avvia un processo di modernizzazione economica e sociale, con la manifestazione delle prime forme di capitalismo, con l’affermazione di un vero mercato letterario e artistico, che avvicina l’Italia ai paesi più avanzati e fa emergere contraddizioni analoghe a quelle vissute dagli scrittori romantici stranieri. L’intellettuale viene così scalzato dal suo ruolo e respinto ai margini della società, declassato. Da qui nasce un atteggiamento di ribellione e di protesta anti-borghese, il mito di una vita irregolare e dissipata come rifiuto delle norme morali e delle convenzioni.

La Scapigliatura: caratteri generali

SCAPIGLIATURA: SIGNIFICATO

Di fronte al progresso gli scapigliati assumono un atteggiamento ambiguo: da un lato il loro impulso originario è di repulsione e orrore, proprio dell’artista che si aggrappa a quei valori del passato (Bellezza, Arte, Natura, Sentimento) che il progresso va distruggendo; dall’altro lato però, rendendosi conto che quei valori sono ormai perduti, essi si rassegnano delusi e disincantati, a rappresentare il “vero”, nei suoi aspetti più crudi e materiali, usando il linguaggio dell’anatomista o del chimico.
Gli scapigliati definiscono questo atteggiamento “dualismo”. Essi si sentono divisi tra Ideale e Vero, bene e male, virtù e vizio, bello e orrendo, senza possibilità di conciliazione. E la loro opera è proprio l’esplorazione di questa condizione di incertezza, di angosciata perplessità, di disperazione esistenziale, che spesso non si limita alla pagina scritta, trasferendosi nella vita reale.
Questa situazione di disagio, di rivolta, di protesta, di lacerazione, accomuna gli scapigliati alla condizione degli scrittori romantici europei. La letteratura scapigliata recupera quindi una serie di temi romantici, come l’esplorazione estrema dell’irrazionale e del fantastico, della dimensione del sogno e dell’allucinazione, il “nero”, il macabro e l’orrore, il satanismo, ma anche il culto mistico della bellezza, l’esotismo, atteggiamenti umoristici e ironici.
I modelli a cui guardano gli scapigliati sono in primo luogo i romantici tedeschi, tra cui Hoffmann, Jean Paul, Heine. Ma il loro vero e proprio nume tutelare è Baudelaire, il poeta che aveva cantato l’angoscia della vita moderna nelle grandi metropoli, la lacerazione che si produceva attraverso lo spleen, il vuoto e il disgusto di questa vita e l’irraggiungibile ideale. Una certa influenza hanno anche Poe e i poeti del Parnasse.