Giovanni Boccaccio: biografia e opere

Biografia e opere di Giovanni Boccaccio: riassunto (6 pagine formato doc)

Appunto di claudio331516

GIOVANNI BOCCACCIO: BIOGRAFIA E OPERE

Boccaccio.

Il più importante narratore italiano è quasi sicuramente Boccaccio il quale col suo capolavoro, il Decameron, tradotto subito in tutte le principali lingue, è conosciuto in tutto il mondo. Nella lingua italiana esiste l’aggettivo boccaccesco che indica situazioni di beffe scostumate e di sensualità allegra e grossolana.
Nel Decameron confluiscono i due aspetti fondamentali dell’educazione e della formazione del suo autore: quello borghese-mercantile della famiglia paterna e quello cortigiano della giovinezza napoletana. Il Decameron è quindi esempio d’arte tardogotica. La personalità di Boccaccio è tuttavia percorsa da un’esigenza preumanistica di rinnovamento che si rivela già nel suo capolavoro nell’esaltazione di una morale laicamente aperta e problematica e nella valorizzazione del momento individuale, dell’intelligenza e della furbizia. Questa tendenza all’umanesimo si evidenzierà nel corso della vita di Boccaccio dopo il Decameron e dopo l’incontro con Petrarca nella sua attività d’organizzatore di cultura e nelle opere in latino.

BOCCACCIO PENSIERO

La vita di Boccaccio è divisa in due parti proprio dal triennio di stesura del Decameron, il primo caratterizzato dallo sperimentalismo e dalla prevalenza di temi tardogotici e il secondo caratterizzato dagli interessi preumanistici, frammisti ad altri di tipo religioso e morale. Il ventennio precedente al Decameron è caratterizzato da uno sperimentalismo all’interno di motivi cortesi, romanzeschi, mitologici provenienti dalla tradizione francese e da quella medioevale. Il venticinquennio dopo il Decameron è condizionato dall’incontro e dalla amicizia con Petrarca. L’uso del latino sostituisce il volgare, contemporaneamente come organizzatore di cultura diviene un tramite fondamentale tra Petrarca e il preumanesimo del Nord Italia e come politico contribuisce a gettare le basi del primo Umanesimo fiorentino in difesa della Repubblica.

Giovanni Boccaccio: vita, opere e pensiero

TUTTE LE OPERE DI GIOVANNI BOCCACCIO

La vita. Non è stato facile ricostruire la vita di Boccaccio per la difficoltà nel dividere le informazioni reali dalle invenzioni letterarie.
Infanzia fiorentina(1313-1327)
Nasce nel luglio 1313 a Certaldo a Firenze da Beccaccino di Chelino, figlio illegittimo. Il padre lo fa studiare a Firenze dove apprende il culto di Dante al quale resterà fedele tutta la vita.
La giovinezza napoletana(1327-1340)
Nel 1327 segue il padre a Napoli per lavoro ma non è interessato all’attività bancaria e inizia a studiare il diritto canonico e all’università segue le lezioni di Cino da Pistoia e sperimenta le lettere e conosce la tradizione lirica in volgare. Presto comincia a frequentare la corte angioina e a scrivere epistolae in latino e a scrivere in volgare (Filocolo,Filostarto,Teseida,la caccia di Diana). Impara i rudimenti del greco dal monaco calabrese Barlaam,conosce il teologo, maestro di retorica Dionigi da cui apprende la tradizione narrativa alessandrina che influenza soprattutto il Filocolo. E’ un autodidatta appassionato ed entusiasta. Si crea un mito letterario sul modello cortese e stilnovista: l’amore per Fiammetta, presunta figlia di Carlo d’Angiò e un’autobiografia ideale.

BOCCACCIO DECAMERON

Il primo decennio fiorentino (1341-1350) Nel 1341 torna a Firenze. Qui è senza un’occupazione stabile. Si inserisce nella vita culturale cittadina e si collega alla sua tradizione allegorica con le opere la Commedia delle Ninfe e l’Amorosa visione in cui è evidente l’influenza di Dante. Subito compone l’Elegia di Madonna Fiammetta e il Ninfale fiesolano. Continua il volgarizzamento di Tito Livio iniziato a Napoli. Nel 1348 è a Firenze durante la peste che uccide il padre e la madre. L’anno successivo inizia la composizione del Decameron finito nel 1351. Nel 1350 conosce Petrarca.
Il secondo decennio fiorentino (1351-1360)
 In questo momento la vita di Boccaccio ha una svolta per due ragioni: 1)dopo l’amicizia con Petrarca gli interessi umanistici diventano sempre più pressanti; 2)il comune di Firenze gli affida incarichi importanti come invitare Petrarca a tenere corsi all’università e una missione ad Avignone presso il Papa. Durante un tentativo di tornare a Napoli visita la biblioteca di Montecassino e ne trascrive alcuni codici. Inizia il rapporto col grecista Pilato. Scrive in latino varie opere di compilazione erudita. Nel 1360 papa Innocenzo VI gli concede la facoltà di ottenere ufficio, prebenda o cura di anime, avviandogli una carriera ecclesiastica che dovrebbe assicurargli sicurezza economica.