Confronto tra Francesca, Pia Tolomei e Piccarda

confronto tra i personaggi femminili della Divina commedia di Dante: Francesca da Polenta e Pia de Tolomei, Piccarda Donati (1 pagine formato txt)

Appunto di pino81

CONFRONTO TRA FRANCESCA PIA TOLOMEI E PICCARDA - Dante incontra, all'inizio di ciascuna delle cantiche della Commedia, le tre donne che rivestono un ruolo più importante nell'economia dell'opera: Francesca da Polenta, Pia de Tolomei, Piccarda Donati.

In particolare, la prima e l'ultima sono state viste dalla critica in reciproca opposizione, e sembrano essere, in effetti, l'una l'antitesi dell'altra.
Il contrasto si realizza di già per quanto riguarda la modalità dell'incontro tra il pellegrino e gli spiriti: separata dagli altri dannati, possiamo osservare Francesca, assieme a Paolo; Piccarda, invece, compare unitamente ai volti di altri beati. In entrambi i casi, è un Dante fortemente curioso a iniziare il dialogo, attratto dalla particolarità della pena, nel primo caso, da una più evidente disposizione a parlare, nel secondo.

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PICCARDA E FRANCESCA: CONFRONTO - Le significativa differenza tra le due condizioni ultramondane sono chiarite già dalle prime battute: i due amanti sono "anime affannate", che il pellegrino chiama in modo piuttosto deciso, mentre la donna fiorentina è degna dell'appellativo "ben creato spirito" e di un'elaborata captatio benevolentiae. E, se Francesca si mostra disposta a discorrere su ciò che più possa interessare l'interlocutore, Piccarda stabilisce immediatamente un criterio in qualche modo "selettivo", quello della "carità" e della "giusta voglia". Le prime parole della nobile riminese, invece, uniscono a modi cortesi espressioni in netto contrasto con le corrispondenti della terza cantica; un "aere perso" e un mondo "sanguigno" laddove nel cielo lunare dominano la luminosità e quella gioia che più volte emana dagli occhi delle anime, al posto delle lacrime dei due dannati.

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FRANCESCA DA RIMINI DIVINA COMMEDIA - Tuttavia la gentilezza di Francesca è tale da giustificare un riferimento, fuggevole ma tuttavia singolare nell'Inferno, al "re dell'universo", la cui amicizia le è per sempre negata; al contrario, Piccarda può godere appieno della medesima "amicizia", tanto che, pur trovandosi nel cielo più periferico, non è inappagata nel suo desiderio di Dio.