Giovanni Verga

Breve scheda libro che descrive l'ideologia di Verga, introduce sinteticamente al pensiero dell'autore, con brevi cenni alle sue opere maggiori. (documento doc 2 pagg.) (0 pagine formato doc)

Appunto di chia81
3 L'IDEOLOGIA VERGHIANA Alla base della visione di Verga vi è un forte pessimismo: egli crede che gli uomini sono mossi dall'egoismo e dalla lotta per la vita che li porta a sopraffarsi a vicenda e tutto questo è immodificabile e non ha alternative né nel passato né nel presente e tanto meno nella dimensione trascendentale ( egli ha infatti una visione materialistica e atea).
Egli crede che solo la fiducia nella possibilità di modificare il reale giustifica l'intervento per giudicare i fatti( come faceva Manzoni), ma siccome è impossibile modificare l'esistente, lo scrittore deve solo riprodurre la realtà e studiarla. Infatti la differenza fra Manzoni e Verga è che il primo, oltre al fatto che interviene nei “Promessi Sposi”esalta i personaggi poveri, che saranno riscattati nel futuro.
Inoltre quello della Provvidenza è un tema fondamentale e costante in Manzoni. Ricordiamo invece che Verga non è religioso e la Provvidenza è il nome della barca che, nei Malavoglia, naufraga rovinando l'economia della famiglia. Verga rifiuta le ideologie progressiste contemporanee, democratiche e socialiste che giudica solo fantasie. Egli è quindi un conservatore, ma questo lo rende immune ai miti presenti nella letteratura a lui contemporanea, come il mito del progresso ( si pensi all'Inno a Satana ) di Carducci) o quello del popolo, contemplato in modo quasi patetico dai ceti privilegiati. Egli infatti rifiuta la visione “progressiva” del popolo e anche il poetismo sentimentale, non tende a mitizzare per es. il mondo agricolo, anzi si concentra sugli aspetti più crudi della realtà proprio con il fine di distruggere tali miti. LO SVOLGIMENTO DELL'OPERA VERGHIANA Il periodo pre-verista Verga nacque a Catania nel 1840 da una famiglia di agiati proprietari terrieri e scrisse a 16 anni il suo 1° romanzo che manifesta una formazione romantica e patriottica ( Amore e Patria ). I suoi studi superiori non furono regolari e per questo si discostò dagli scrittori di cultura umanistica, poiché non si forma sui classici italiani e latini ma più che altro su scrittori francesi moderni come Dumas o sui romanzi di Guerazzi. Nel 1865 si reca a Firenze e successivamente scrive “ Storia di una Capinera”, romanzo sentimentale che parla di un amore impossibile e di una monacazione forzata e “Una Peccatrice”, autobiografico poiché storia di un intellettuale borghese di Catania. Si trasferisce poi a Milano dove viene a contatto con la Scapigliatura e fiorisce il romanzo “Eva”, storia di un giovane pittore siciliano il quale s'innamora di una ballerina, simbolo di una società materialistica che disprezza l'arte e questo tema dell'intellettuale emarginato era tipico della Scapigliatura.Seguono “Eros”,storia di un intellettuale corrotto dalla società e “Tigre Reale”. L'approdo al Verismo Dopo due anni di silenzio esce un racconto diverso dai precedenti: “Rosso Malpelo”, la storia di un garzon