Figure retoriche: significato

Significato di alcune figure retoriche (1 pagine formato doc)

Appunto di zharina

FIGURE RETORICHE: SIGNIFICATO

Figure retoriche.

PARATASSI: è il rapp. Di coordinazione fra le preposizioni, attuabile mediante congiunzioni coordinanti (e, anche, inoltre né, neppure, o, oppure, ma, però invece, anzi)o segni di punteggiatura.
IPOTASSI: è il rapp. Di subordinazione fra le preposizioni, ottenuto mediante le congiunzioni subordinanti.
SIMILITUDINE: Consiste nel paragonare fra loro 2 personaggi, oggetti, situazioni in modo che il primo termine del paragone risulti più chiaro o più efficacemente descritto attraverso il confronto con il secondo termine, introdotto da vari connettivi; così… come, tale…quale; simile ad a ecc.
ANTITESI: Consiste nell’accostare due frasi o due parole di significato opposto affinchè dal contrasto risalti in maniera particolare il significato di ciò che si vuole esprimere. (pace non trovo, e non ho da far guerra)
OSSIMORO: Consiste nell’accostare due termini tra loro contraddittori.
La differenza rispetto all’antitesi consiste nel fatto che, in quest’ultima concetti opposti si trovano in due frasi diverse, mentre nel caso dell’ossimoro, si trovano in una sola frase.(Cenci sfarzosi)

FIGURE RETORICHE ELENCO

ENUMERAZIONE: Consiste nell’unire una serie di parole legandole sia mediante congiunzioni (polisindeto) sia senza congiunzioni (asindeto).
ANAFORA: Consiste nella ripetizione di uno stesso elemento all’inizio di frasi o diversi sucessivi.
ENFASI: Consiste nel dare particolare risalto all’espressione focalizzando l’attenzione su un particolare elemento della narrazione. Il tono enfatico si ottiene soprattutto ripetendo insistentemente alcune parole passando da un registro all’altro e usando spesso quella solenne.
IPERBOLE: Consiste nell’esprimere un concetto in maniera inverosimile ed esagerata, oltre i limiti della credibilità.( So che il padre guardiano è la bocca della verità).

Figure retoriche: significato ed esempi

METAFORA SIGNIFICATO

METAFORA: è una specie di similitudine “abbreviata” senza il “come”; con essa si indica un oggetto facendo riferimento ad un altro anche molto diverso legato al primo da un rapporto di somiglianza (Il tuo viso è un’ombra che non muta)
METONIMIA: Consiste nel sostituire ad un termine un altro che sia con il primo in un rapporto di dipendenza. Si possono sostituire: la causa con l’effetto (Vivere del proprio lavoro) e viceversa (guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte) Il contenuto col contenente, (beviamo un bicchiere) autore con l’opera (leggiamo il Manzoni), il concreto con l’astratto, oggetto con la materia (i marmi di Michelangelo).
ANTONOMASIA: Consiste nell’uso di un nome proprio al posto di un comune. (Quell’uomo è un Giuda)
LITOTE: Consiste nell’affermare un concetto negando il suo contrario (Don A. non era nato con un cuore di leone)
RETICENZA: Consiste nell’interrompere una frase lasciando intendere ciò che si vuole dire; come segno grafico 3 puntini (uomo avvertito…)
ALLITTERAZIONE: è la ripetizione di suoni simili nella parte centrale o in quella iniziale di due o + parole.
ONOMATOPEA: Consiste nel riprodurre suoni naturali per mezzo del suono delle parole. (din don)