John Locke

Filosofia di John Locke. (1 pag., formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di farfa
JOHN LOCKE JOHN LOCKE John Locke nacque nel 1632 presso Bristol in Inghilterra da famiglia puritana, studiò chimica e medicina ed esercitò la professione di medico.
Ma i sui primi scritti non furono di argomento scientifico, bensì storico - politico e politico - religioso. Le sue opere principali sono il saggio sulla tolleranza, il saggio sull'intelletto umano e i pensieri sull'educazione. Il richiamo all'esperienza, quale unico fondamento del sapere umano, costituisce il nucleo centrale del pensiero di Locke. La sua filosofia è quindi legata a quella di Bacone e Cartesio per il valore attribuito all'esperienza, ma mentre per questi il problema centrale è quello di determinare un criterio assoluto della verità scientifica, per Locke è quello di indagare quale sia la natura della mente umana e il meccanismo dei molteplici processi conoscitivi. Locke è un sostenitore dell'innatismo, affermando che la mente umana al momento della nascita è una tabula rasa e se così non fosse si giungerebbe a poter concludere che un infante ha le stesse idee di un saggio.
Locke individua due precise categorie di idee: semplici e complesse, ottenute dalle prime mediante l'elaborazione della mente stessa. Egli afferma che nelle idee semplici la mente è passiva, mentre nelle complesse è attiva e le idee semplici possono provenire innanzitutto dai sensi esterni, ma anche dalla riflessione. Inoltre all'interno delle idee semplici fa una distinzione fra qualità come estensione, forma e solidità, dette principali e le altre qualità, fra le quali il colore, la temperatura e i suoni, dette secondarie, poiché le considera non esistenti effettivamente negli oggetti, ma prodotte dai nostri sensi. Infine classifica le idee complesse in tre categorie: i modi, che sono o idee astratte o idee matematiche, che non sussistono per se stesse, le sostanze, che sono idee concrete e le relazioni, che sono idee, che sussistono in relazioni ad altre. L'unica prova dell'esistenza e del possesso delle idee è che ognuno è conscio di averne in sé. Per Locke conoscere significa cogliere con la mente l'accordo o il disaccordo di alcune delle nostre idee, e l'accordo o il disaccordo può essere percepito secondo l'intuizione, secondo la dimostrazione, ma soprattutto per l'esperienza concreta si fa riferimento al giudizio, che, però, non potrà mai dare luogo a conoscenze certe, ma solo probabili. Per Locke l'unica scienza , che fornisce verità assolute è la matematica, in quanto le sue proposizioni sono collegate in modo logico e non si basa sull'esperienza, mentre tutte le altre scienze, che si fondano sull'esperienza conducono solo a conclusioni probabili.