Comicità e umorismo: appunti
Appunti sulla comicità e umorismo e sui principali rappresentanti di questo genere letterario (2 pagine formato doc)
COMICITA' E UMORISMO: APPUNTI
Comicità e Umorismo.
La comicità scaturisce da un insieme di tecniche e di trucchi utilizzati dall’autore per suscitare il sorriso o l’ilarità. Le modalità del comico variano a seconda dei tempi o delle mode. La comicità è da sempre presente nelle manifestazioni artistiche dell’uomo, nell’antica Roma erano in voga i fescennini che erano insulti e battute scherzose che venivano scambiate in occasione di festività. Un altro esempio di comicità antica è l’atellana, una forma piuttosto primitiva di commedia, dove la trama si riduceva a un semplice canovaccio e i personaggi avevano caratteristiche stereotipate, ovvero aspetti del carattere che tipicamente si attribuiscono a un personaggio (ad esempio lo sciocco ha un’espressione stolida e si muove goffamente, l’avaro si guarda intorno guardingo timoroso di essere derubato).Tesina maturità ironia e umorismo
TIPI DI COMICITA'
Per esempio nell’atellana i personaggi erano maschere fisse: Maccus era il servo sciocco, Dossenus era colui che tramava e tesseva inganni e aveva una gobba, Pappus è il vecchio scemo.
Sempre nel mondo latino, in età un po’ più recente, troviamo le commedie di Plauto.
Umorismo e sorriso: tesina maturità
CARATTERISTICHE DEL GENERE COMICO
La comicità Platina si riflette nella tradizione italiana, in particolare il sistema del teatro con personaggi fissi, stereotipati e sempre uguali a se stessi viene riproposto nella cosiddetta commedia dell’arte. Le maschere tradizionali del carnevale italiano in realtà nascono proprio come personaggi di questo genere teatrale tradizionale. Ad esempio pantalone corrisponde al vecchio avaro della commedia plautina, Arlecchino è il servitore che di volta in volta si rivela astuto oppure finisce col essere bastonato, Rosaura è la fanciulla di buona famiglia che al termine della commedia in genere convola a nozze, Colombina è la servetta innamorata e civettuola.
Nella commedia dell’arte non esistono copioni interamente scritti, soltanto canovacci sulla base dei quali gli attori improvvisano. La necessità di guadagnare abbastanza da mantenersi sera dopo sera e quindi di strappare la risata ad un pubblico spesso poco colto, quale poteva essere quello delle fiere di paese, finisce con impoverire il teatro dell’arte, riducendolo ad una serie di trovate piuttosto banali e grossolane come la battuta volgare, la bastonata ricevuta da un personaggio o altri espedienti di questo tipo.
La vera svolta della comicità nel teatro italiano e poi francese ed europeo è rappresentata da Carlo Goldoni. Siamo nel ‘700 nell’età dell’Illuminismo, Goldoni è un autore veneziano decisamente geniale che imposta la cosiddetta riforma goldoniana del teatro. Nel suo diario scritto negli anni del suo soggiorno in Francia, i Memoires, nel suo diario l’autore sostiene di aver scritto per il tetro ispirandosi a due grandi maestri: da una parte il teatro comico che lo aveva preceduto, dall’altro il mondo reale, l’osservazione della realtà. Infatti nelle sue commedie troviamo ancora personaggi delle commedie dell’arte, ma questi personaggi perdono le caratteristiche stereotipate e assumono le caratteristiche di un personaggio a tutto tondo, quindi molto vicino alla realtà umana. Goldoni abolisce l’uso della maschera sul volto, che caratterizzava il personaggio in maniera statica, e fa si che gli attori comincino ad utilizzare la mimica facciale, in modo tale che venga esplorata tutta la vasta gamma dei sentimenti e delle emozioni.