Il conte Attilio: descrizione del personaggio dei Promessi sposi

Descrizione del carattere del conte Attilio, il cugino di don Rodrigo nel romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1 pagine formato doc)

Appunto di dede82

CONTE ATTILIO: DESCRIZIONE

Il conte Attilio: personaggio de I Promessi sposi di Alessandro Manzoni.

II cugino di don Rodrigo ha in comune con i nobili del Seicento tanti difetti: boria, vanita, puntiglio, un malinteso senso dell'onore, arroganza, superficialità. In più vi aggiunge il suo temperamento di spensierato, la sua avventatezza, il suo cinismo. Mentre in don Rodrigo c'e un sia pur oscuro e tenebroso senso di colpa, qualche presentimento, che pero viene sempre ricacciato nel fondo della coscienza, delle possibili nefaste conseguenze che il male può provocare; nel conte Attilio, invece, la cattiveria e, per cosi dire, allo stato puro, priva dei condizionamenti oscuri della coscienza.
E infatti lui sequenza di disavventure dei due promessi sposi - e lui che ricorda, con un fare di malizia e di scherno, l'impegno della scommessa dopo l'animato colloquio che don Rodrigo ha con fra' Cristoforo; e sempre lui, infine, che prende l'iniziativa di parlare con il conte zio per rimuovere l'ostacolo rappresentato da fra' Cristoforo e farlo allontanare.

Analisi dei personaggi dei Promessi sposi

CONTE ATTILIO: DESCRIZIONE CARATTERE

C'e, insomma, in questo personaggio, un gusto del male e una leggerezza nel compierlo, che lo rendono del tutto incapace di rimorso o soltanto di ripensamento e immediatamente e immediatamente pronto ad ogni iniziativa senza che vi sia la benché minima riflessione sulle conseguenze che potrebbero ricadere sugli altri. Egli ha una visione piuttosto semplicistica dell'umanità, al cui interno si distinguono cavalieri e mascalzoni: i primi costituiscono la ristretta "elite" della società, mentre i secondi sono tutti quelli che, non essendo cavalieri, "necessariamente" sono mascalzoni. Questi ultimi devono essere tenuti alla larga dai cavalieri, che non devono sporcarsi le mani avendo a che fare con loro: ad esempio, se devono punirli, devono
prenderli a bastonate perché zil bastone — dice il conte Attilio — non isporca le mani a nessunos. Questo modo di pensare indubbiamente riflette la concezione che l'aristocrazia secentesca aveva della società umana, ma ci sono nel conte Attilio, quella particolare leggerezza e quel modo sbrigativo e semplicistico di liquidare ogni questione relativa alle relazioni umane che sono propri dell'indole dello individuo cattivo. La sua e, beninteso, cattiveria di chi non tiene in alcun conto la morale, di chi non ha alcun rispetto per la natura umana, di chi considera i non nobili canaglie e mascalzoni, meritevoli solo di disprezzo, perché, come detto, anche a picchiarli ci sarebbe "da sporcarsi le mani".

CONTE ATTILIO PROMESSI SPOSI

Nella sua cattiveria spensierata, si diverte a vedere difficoltà fra' Cristoforo, chiamato a pronunciarsi sulla questione delle bastonate date al messo, che divide i commensali ospiti di don Rodrigo in un'accesa disputa, così come si diverte a contrariare il podestà e a stuzzicare lo stesso cugino sulla scommessa fatta:" Cugino, quando pagate questa scommessa?... Tante che la paghiate subito, perche passeranno tutti i santi del lunario, prima che... Cugino, voi volete fare il politico; ma io ho capito tutto, son tanto certo d'aver vinto la scommessa, che son pronto a farne un'altra.. . Che il padre. .. il padre.. . che so io? Quel frate insomma vi ha convertito" (cap. VII).