Era il giorno ch'al sol si scoloraro

Analisi testuale del sonetto "Era il giorno ch'al sol si scoloraro" di Petrarca del canzoniere. (1 pagina, formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di canaglia
Analisi testuale ANALISI TESTUALE Il tema principale della poesia riguarda i modi e le situazioni imprevedibili in cui l'amore colpisce Francesco Petrarca.
Questo sentimento è causa di turbamento e dolore per la facilità con cui vince ogni resistenza. Tale messaggio di fondo è ampliato e sviluppato in tutte le strofe del sonetto. Nella prima strofa viene messo in risalto come l'amore, attraverso gli occhi dell'amata, ha presa sull'uomo indifeso che ha “abbassato la guardia”. Nella seconda strofa si pongono in contrasto l'eccessiva sicurezza di Petrarca e il dolore causato dall'amore. Essendo un giorno religioso particolare - il venerdì santo si celebra la passione di Cristo - il poeta si abbandona completamente alla riflessione sulla morte del Messia, ignaro che Amore non guarda in faccia a nessuno e colpisce quando meno lo si aspetta.
Perciò al dolore per la celebrazione sacra si unisce il travaglio interiore provocato da un sentimento terreno. Nella prima terzina si descrive il modo in cui l'amore opera, passando attraverso gli occhi per giungere al cuore, e le lacrime di sofferenza che tale sentimento non corrisposto fa versare agli occhi di Petrarca. Infine, nella strofa conclusiva, l'amore è definito sleale, non cortese, perché colpisce il poeta indifeso mentre non “attacca” l'amata che è ben protetta. Dunque Petrarca colloca l'inizio della sua vicissitudine amorosa nel giorno del Venerdì Santo. Questa scelta non è casuale e non vuole fare riferimento ad una precisa collocazione cronologica. Tale dato va interpretato come un'antitesi, ma anche un parallelismo, tra il sentimento religioso e quello profano: nel primo caso si tratta della commemorazione del dolore per la passione di Cristo; nel secondo ci si riferisce al dolore che l'amore causa nell'animo del poeta. Il concetto è ben evidenziato nell'espressione “i miei guai”: secondo Petrarca essere travolti dall'amore significa essere turbati interiormente per le sensazioni causate da tale sentimento; vuol dire lasciarsi abbandonare ai desideri terreni anziché cercare di accumulare virtù e meriti per la vita dopo la morte. Quindi quando si parla di “comune dolore” si fa riferimento all'unione tra il dolore provato da Cristo alla sua morte (sacro) e il dolore provato dal poeta a causa dell'amore (profano). Come si può notare, due dolori ben distinti e differenti. Per esprimere i suoi messaggi poetici, Petrarca non disdegna l'uso di topoi tipici della tradizione lirica provenzale. “Et aperta la via per gli occhi al core” ricorda che l'amore colpisce gli occhi dell'innamorato facendo ardere il suo cuore. Anche nell'espressione “i be'vostr'occhi, donna, mi legaro” ci si riferisce all'amore che parte dagli occhi dell'amata. Infine, nell'ultima terzina, riecheggia il codice cortese-cavalleresco: l'Amore non è cortese, perché colpisce un avversario indifeso che non si aspetta l'assalto. Insieme a tali riferimenti alla tradizio