Don Giovanni di Molière: analisi del personaggio

Don Giovanni: analisi del personaggio di Molière. Status sociale, rapporto con la nobiltà, il rapporto padre-figlio, con le donne e con la religione di Don Giovanni

Don Giovanni di Molière: analisi del personaggio
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DON GIOVANNI DI MOLIÈRE

Don Giovanni di Molière: analisi del personaggio
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Il personaggio di Don Giovanni nel dramma di Molière "Il convitato di pietra" è un seduttore senza scrupoli che cerca di conquistare tutte le donne che incontra, spesso con l'inganno e l'ipocrisia. Tuttavia, alla fine della storia, viene punito per i suoi peccati e impara la lezione. Molière ha basato il suo personaggio di Don Giovanni sull'omonimo personaggio della leggenda spagnola e lo ha adattato alla sua commedia per esporre i difetti della società del suo tempo.

STATUS SOCIALE

Don Giovanni è di elevato status sociale, come dimostrato dal suo servo e dal suo linguaggio elegante. Questo è evidente anche quando egli interagisce con personaggi di bassa estrazione sociale, come Pierino e Carlotta, che parlano in modo volgare e confuso e hanno dialoghi comici.

RAPPORTO CON LA NOBILTA'

Don Giovanni ha un rapporto dubbio con la nobiltà. E' sempre gentile in apparenza, ma spesso cede a comportamenti non adatti al suo rango. Tuttavia, apprezza chi si comporta nobilmente e ammette di dispiacersi di dover avere un conflitto con Don Carlo, definendolo un "gentiluomo". Per lui il tema dell'onore non è di primaria importanza: contrariamente ai fratelli di Elvira, che affermano l’onore sopra la vita stessa, Don Giovanni, lo pone sotto e, sopra a tutto, vede invece la coerenza ad uno stile di vita per lui irrinunciabile.

RAPPORTO PADRE E FIGLIO

Nella sua prima apparizione, Don Luigi, afferma di non essere in grado di accettare un figlio dai comportamenti così privi di rispetto per l’onore e per Dio, e sfoga tutta la sua rabbia arrivando a sostenere che il suo amore di padre è ormai finito e che, perciò, è deciso ad abbandonare a se ed alle sue scelte Don Giovanni. Questo padre risulta, così, incapace di far valere la sua autorità su un figlio, d'altronde, irrispettoso nei suoi confronti e ben deciso a trattarlo così come ha fatto con tutti coloro che, allo stesso modo o con altri mezzi, hanno tentato di convincerlo a cambiare. Il desiderio di libertà di Don Giovanni, in effetti, è talmente forte da indurlo facilmente all’odio, evidente nella frase detta al momento in cui il padre sta per allontanarsi: “Morite presto, che la cosa che mi fa imbestialire è il vedere dei padri che vivono quanto i loro figli.”. In questa frase rabbiosa, inoltre, possiamo vedere anche l’espressione di una marcata insofferenza nei confronti di un sistema sociale che rende i figli schiavi e subordinati al padre.

RAPPORTO CON DIO

Il tema della religione e di Dio è presente nel testo e rappresenta la tentazione dell'uomo di ribellarsi ai dogmi in favore della scienza sperimentale. Don Giovanni viene presentato come un ateo o come un peccatore che si ribella a Dio, ma non si sofferma su nessuna di queste rappresentazioni. Sganarello affronta inizialmente l'argomento con certezza, ma poi si pone dei dubbi. Quando Don Giovanni viene interpellato sulla questione, risponde che è una questione fra lui e Dio e che si risolveranno senza l'intervento di Sganarello. In seguito, Don Giovanni usa la fede degli altri come mezzo per raggiungere i suoi obiettivi, sostenendo che è stato il volere di Dio a convertirlo e a condurlo da Carlotta.

RAPPORTO CON LE DONNE

Anche il tema delle donne è centrale rispetto all’opera poiché, quella di essere seduttore, è l’accusa più evidente e a cui si fa maggior riferimento nel corso degli eventi che emergono. Don Giovanni è un conquistatore per passione, non per crudeltà, e si innamora continuamente di donne belle e di ogni rango sociale, che abbandona non appena terminano in lui le forti emozioni iniziali.

IL RAPPORTO CON I SERVI

Non molto possiamo dire sul rapporto di Don Giovanni coi servi in quanto l’unico di essi ad entrare realmente in contatto col protagonista è Sganarello. Gli altri, dei quali si fa il nome solo di Violette e Ragotin, compaiono unicamente nelle ultime scene e altro non fanno se non obbedire agli ordini impartiti dal loro padrone.

Sganarello, comunque, è una figura molto particolare poiché è il confidente di Don Giovanni e con lui intrattiene numerosi dialoghi che oltre a metterne meglio in luce la mentalità, danno spazio a numerosi temi rilevanti. Il servo, infatti, grazie ad un permesso accordatogli è libero di esprimere i suoi pensieri che però, non riescono mai a modificare quelli di Don Giovanni che, in alcuni casi, lo ascolta senza ribattere e in altri oppone le sue idee, senza che i due arrivino mai a qualche valida conclusione. Essi, quindi, appaiano opposti nei pensieri e nei valori, talmente sicuri delle loro convinzioni che i loro diverbi devono sempre essere interrotti poiché potrebbero non aver mai termine visto che nessuno dei due riesce mai a convincere l’altro.

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