Delitto e castigo di Dostoevskij

Delitto e castigo: trama, personaggi, riflessioni e analisi del romanzo dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij

Delitto e castigo di Dostoevskij
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DELITTO E CASTIGO DI DOSTOEVSKIJ

Fëdor Dostoevskij
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Fëdor Michajlovič Dostoevskij nasce a Mosca il 30 ottobre del 1821, secondo di sette figli, da Michail Andreevič Dostoevskij e Marija Fëdorovna Nečaeva. Dopo aver frequentato l’istituto di ingegneria militare, nel 1842 entra in servizio ma si dimette nel 1844. Dostoevskij diventa scrittore a tempo pieno, scrive romanzi e partecipa alla pubblicazione di numerose riviste.

Il 23 aprile del 1849 viene arrestato per aver aderito ad un circolo d’intellettuali socialisti e mandato ai lavori forzati in Siberia. Scontata la pena, nel 1857 sposa Marya Dimiitryevna Isayeva e nel 1867 la giovane Anna Grigor'evna Snitkina. Nel 1881 Dostoevskij muore a Pietroburgo. Le principali opere sono: “Diario di uno scrittore”, “Le notti bianche”, “Memorie dal sottosuolo”, “Delitto e Castigo”, “Il Giocatore”, “L’idiota”, “L’eterno marito”, “I demoni”, “I fratelli Karamazov”.

DELITTO E CASTIGO: TRAMA

All’interno del romanzo troviamo ampi momenti descrittivi e ampi momenti narrativi. La storia si sviluppa per lo più linearmente. La trama può essere così riassunta: Raskolnikov, giovane studente di Pietroburgo, a causa di problemi finanziari e del voler affermare il suo “superomismo” decide di uccidere una vecchia usuraia credendo di riuscire a compiere il delitto perfetto. Ma non fu così, infatti dopo aver ucciso la vecchia, Raskolnikov è costretto ad uccidere anche la sorella dell’usuraia. Vedendo sfumare il delitto perfetto, il protagonista si fa prendere dalla paura e dall’ansia. Porfirij, giudice istruttore che indaga sull’omicidio, dopo vari colloqui con Raskolnikov capisce la colpevolezza del protagonista ma anche la sua crisi psicologica e decide di non arrestarlo ma di aspettare la sua confessione. Quest’ultima avviene presto grazie all’intervento di Sonja, una prostituta innamorata di Raskolnikov che lo porterà, dopo lunghi colloqui, a capire l’errore commesso e a ripararlo, concedendosi alla giustizia. Raskolnikov viene così arrestato e, dopo aver confessato il proprio amore a Sonja, si reca in Siberia, con l’amata, per scontare la pena.

Alla vicenda centrale si affiancano altri due piani narrativi: la storia della famiglia Marmeladov e quella della sorella di Raskolnikov, Dunja. Queste due storie, benché possono apparire parallele alla vicenda di Raskolnikov, ruotano, invece, intorno ad essa, trovando in due loro personaggi, Sonja e Svidrigajlov, i punti di contatto con il protagonista. Sonja, figlia maggiore dei Marmeladov, costretta a prostituirsi per sfamare la famiglia è colei che conduce Raskolnikov all’espiazione e alla redenzione; Svidrigajlov, invece, uno dei pretendenti di Dunja, è una copia deforme di Raskolnikov ed è attraverso lui, essere cinico e depravato, che il protagonista prende coscienza della vigliaccheria del proprio gesto omicida.

DELITTO E CASTIGO: PERSONAGGI

Raskolnikov è il protagonista del romanzo. In lui risiede la concezione del “superuomo”, colui che ha libero arbitrio (della vita nel caso del delitto) ed è superiore agli altri. Raskolnikov ci viene presentato come una persona intelligente, d’estrazione borghese ma troppo debole. Infatti, la sua teoria del “superuomo” e del “delitto perfetto” vengono negate con il fallimento del piano e per l’amore che prova nei confronti di Sonja.

Raskolnikov capisce l’errore e cerca di ripararlo attraverso l’autodenuncia alla polizia. Durante la sua crisi interiore, il protagonista, si avvicinerà alla cristianità per trovare risposta ai suoi dubbi.

Sonja. L’alcolismo del padre, la precoce perdita della madre, il secondo matrimonio del padre, la disoccupazione e la povertà portano Sonja, figlia maggiore dei Marmeladov, a prostituirsi. Questo personaggio femminile, rappresenta il secondo male che affligge la Russia: la prostituzione (il primo è l’alcolismo). Sonja ha un ruolo importantissimo ai fini della storia, infatti, è lei che porterà alla crisi psicologica e al conseguente pentimento del protagonista. Indirettamente Sonja rappresenta anche una “guida spirituale”, infatti, spinge Raskolnikov ad avvicinarsi ai dogmi cristiani.

Marmeladov: rappresenta il grosso problema che affligge la Russia di quel tempo: l’alcolismo. Infatti questo personaggio è un bevitore incallito che, a causa della sua “passione”, fa disgregare tutta la famiglia, ormai ridotta alla miseria che vive solo grazie ai soldi procurati dalla figlia Sonja.

Porfirij: è il giudice istruttore che indaga sull’omicidio della vecchia usuraia. È una persona molto colta, intelligente e molto buona. Nonostante abbia capito la colpevolezza di Raskolnikov, Porfirij non si prende il merito di aver concluso al meglio una difficile indagine ma, avendo capito anche la crisi psicologica del protagonista, aspetta e induce Raskolnikov a costituirsi. Con solo tre colloqui Porfirij porta a termine il suo piano e Raskolnikov si concede alla giustizia. Porfirij ci viene presentato come una figura utopica, un giudice perfetto, astuto, intelligente e buono, capace di comprendere i problemi e spingere le persone a trovare una soluzione.

Svidrigajlov: questo personaggio viene presentato come una persona abbiente ma violenta. Pretendente di Dunja, Svidrigajlov si suiciderà a causa dell’abbandono dall’amata.

DELITTO E CASTIGO: SPIEGAZIONE DEL TITOLO

Il titolo del romanzo è molto chiaro e annuncia quello che sarà il fatto centrale della narrazione: il protagonista uccide e successivamente si pente. Sulla base di questo titolo il romanzo può essere diviso in due parti: prima e durante l’omicidio (il delitto) e dopo il delitto (il castigo).

DELITTO E CASTIGO: ANALISI

Lo spazio. Il romanzo è ambientato quasi interamente a San Pietroburgo e nel finale in Siberia. Pietroburgo ci viene descritta attraverso la narrazione degli spostamenti del protagonista. La stanza di Raskolnikov è piccola, malsana e sempre in disordine; è buia, sembra quasi una tomba; rispecchia quella che è la situazione del giovane. Per quanto riguarda l’ambiente sociale, la vicenda è ambientata nella classe povera. Gli ambienti hanno un ruolo importante nel romanzo: i dialoghi più importanti vengono fatti su punti di passaggio (ponti e soglie). Ciò vuol rimarcare l’idea del cambiamento che subisce il protagonista.

Il tempo. Il romanzo è ambientato nella seconda metà dell’Ottocento, proprio il periodo in cui è stato scritto, e si sviluppa per lo più linearmente, fatto salvo di alcune analessi (lettera che la madre scrive al protagonista).

La forma. Delitto e castigo appartiene al genere letterario del romanzo realista e risponde ai canoni classici del genere.

Il lessico è complesso, come la sintassi che è molto articolata. La lingua è molto varia e sono presenti termini di varie lingue. Le tecniche narrative usate sono il discorso diretto, il monologo e la descrizione minuziosa degli ambienti e delle caratteristiche fisiche e psicologiche dei personaggi. Il punto di vista è quello del narratore esterno.

DELITTO E CASTIGO: RIFLESSIONI

Il contenuto principale del romanzo è quello del resoconto psicologico di un delitto e della negazione del superuomo. Moltissimi critici reputano Delitto e Castigo il resoconto psicologico di un delitto e hanno definito Dostoevskij uno psicologo; lo scrittore, però, ha sempre negato, definendosi uno scrittore realista. Il superuomo, rappresentato da Raskolnikov, ci viene presentato come figura utopica che non può esistere e, infatti, nel caso del protagonista la sua convinzione lo porta alla contraddizione e alla crisi. Il protagonista, inoltre, fa una distinzione degli uomini: quelli “straordinari” e quelli “ordinari”. Quelli “straordinari” hanno il diritto di decidere per quelli “ordinari”, visto la loro superiorità mentale. Anche questa concezione verrà smontata con il fallimento di Raskolnikov che da “straordinario” si trasforma in un “ordinario”, un “pidocchio”. Il realismo del romanzo risiede nella descrizione della Pietroburgo del 1860 attraverso i personaggi.

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