I frutti puri impazziscono

Riassunto del testo "I frutti puri impazziscono", obbligatorio per l'esame di Antropologia culturale con Canevacci. (8 pagine, formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di turco
Clifford Geertz www.fiaschetto.com James Clifford I frutti puri impazziscono Etnografia, letteratura e arte nel secolo XX PARTE PRIMA - Discorsi 1- Sull'autorità etnografica Di fronte ai condizionamenti politici e ai legami con la tradizione testuale, la scrittura etnografica mette in atto una specifica strategia di autorità.
Prima della fine del secolo XIX l'etnografo e l'antropologo, il descrittore della consuetudine e il costruttore di teorie generali sull'umanità, erano figure distinte. I ricercatori erano - autorevoli dei missionari. Nel corso degli anni '20 il ricercatore mise a punto un nuovo genere scientifico e letterario di grande efficacia: l'etnografia, basata sull'osservazione osservante. La sua figura fu accettata sul piano professionale.
L'”esperienza” è servita all'autorità etnografica da valida garanzia. Ricoeur Lettura delle culture come testi => nasce l'idea di “etnografia discorsiva”, che comprende tutta la cultura. La testualizzazione prima isola e poi contestualizza un fatto/evento rispetto alla realtà in cui è inserito. 2- Potere e dialogo in etnografia: l'iniziazione di Marcel Griaule Griaule dipinse la ricerca sul campo come la continuazione di una grande tradizione di avventura ed esplorazione. Dopo un anno passato in Etiopia, realizzò la famosa spedizione Dakar-Gibuti. Nelle sue molte visite in Africa elaborò un peculiare “metodo” etnografico: le sue descrizioni erano cartografiche e archeologiche, oltre che etnografiche; si muoveva dalla parte al tutto per arrivare a totalità ancora + inclusive. Sotto l'etichetta “scuola di Griaule” passa una vasta gamma di approcci diversificati. Un progetto durò circa 50 anni e fu diviso in 2 fasi con spartiacque l'incontro con il saggio dogon Ogotemmeli, che segnò il passaggio da una ricerca da “osservatore” ad una da “partecipante”. Critiche a Griaule: riferimenti a traduttori e informatori “interessati”, mancanza di attenzione per il vissuto quotidiano e la politica, realtà dogon troppo ordinata, preferenza per il passato africano contro il presente in via di modernizzazione. Il suo precursore Mauss afferma che, non essendo possibile studiare tutti gli aspetti di una cultura contemporaneamente, occorre avere l'abilità di mettere in luce singole parti o aggredire problemi specifici. Griaule propone un'alternativa al modello anglo-americano di osservazione partecipante intensiva. Per lui la ricerca è qualcosa di agonistico e di teatrale: il ricercatore e l'indigeno hanno alla fine interessi strutturalmente opposti, ciò che viene celato al “forestiero” deve essere per forza di cose rivelato con una sorta di violenza. Inizialmente Griaule ritiene che l'osservazione (di ogni tipo) sia uno dei metodi migliori per svelare i “misteri” di una cultura. L'unico modo ad es. per documentare un rito funebre senza perdersi nei mille aspetti della cerimonia è dispiegare una squadra di osse