Paolo Pombeni: Introduzione alla Storia Contemporanea

Breve riassunto del manuale "Introduzione alla Storia contemporanea". (2 pg - formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di kiacarnival
PAOLO POMBENI PAOLO POMBENI Introduzione alla Storia contemporanea Il manuale tratta fatti storici, politici ed economici.
Consta di tre parti: la prima parte tratta aspetti in generale quali la “concezione di massa”, la politica e l'economia; la seconda parte si dedica alle grandi date storiche che, con i loro accadimenti, hanno influenzato la storia dell'Europa e degli altri paesi; la terza parte fa una trattazione sulle aree geografiche dove i fatti storici hanno avuto vita. Uno dei problemi di fondo è il tentativo di dare una data una data di inizio all'età contemporanea. Molti storici ne hanno cercata una: Hobsbawn, per esempio ha diviso i due secoli: l'800 dal dominio di Napoleone fino alla I^ guerra mondiale; il novecento dalla grande guerra al 1989, con la caduta del muro di Berlino e la conseguente fine del comunismo.
I parte - La concezione di massa La rivoluzione francese scoppiata nel 1789, fu una rivoluzione di massa con protagonisti i cittadini all'assalto della Bastiglia. La sua fine determinò la salita alle cariche politiche dei rappresentanti di questi ultimi. Anche la rivoluzione industriale della II metà del settecento in Gran Bretagna fu una rivoluzione di massa, in questo caso operaia. La classe operaia aveva un ruolo determinante nello sviluppo industriale della Gran Bretagna, ma veniva retribuita insufficientemente rispetto alla mole di lavoro. Accanto alla figura dell'operaio sfruttato vi era quella del capitalista, colui che con investimenti di capitali mirava ad accrescere la produzione industriale ed il proprio profitto. Tra il 1873 e il 1896 la grande produzione industriale subì una crisi ricordata come “sovrapproduzione” che portò al licenziamento di molti operai. Quasi subito nasce una seconda rivoluzione industriale, con la nascita di nuovi settori “pesanti”, quali la siderurgia e l'elettrotecnica per i quali le grandi potenze come la stessa Gran Bretagna e la Francia non disponevano di capitale sufficiente. Entra in scena lo Stato, con investimenti di grandi somme di denaro.Anche gli Stati Uniti videro la propria economia svilupparsi e poi calare bruscamente fino alla grande depressione del 1929 che durò fino al 1933 quando Roosvelt attuò il progetto di “restaurazione” dell'economia (chiusure per una settimana delle banche e abolizione del cosiddetto “Gold Exchange Standard” ovvero la conversione in oro (bene rifugio) di dollari e sterline, con conseguente ripresa della circolazione della moneta) II parte - la Prima Guerra mondiale La tendenza ad interessi territoriali da parte degli stati coinvolti nella I guerra mondiale supportata da un forte nazionalismo fu la causa dello scoppio del conflitto. La Germania cercava uno “spazio vitale” a danno della Gran Bretagna, la Francia aveva mire nell'Africa occidentale, L'Austria guardava ai Balcani in contrasto con la Russia che a sua volta aspirava all'Estremo oriente contrastando con il Giappone. 2